
The beginning
"Ho paura, non so più come
difendermi, mi stanno torturando giorno e notte con visioni
apocalittiche. Dicono di essere profanatori di tombe, bari,
musicanti, consumatori di oppio e laudano, ferventi religiosi,
poeti imberbi e praticanti di occultismo e magia rituale.
Si fanno chiamare CircuZ KumP e sono guidati da un essere
sanguinario e irriverente, tale Madame Bistouri. Un secolo
fa hanno allestito uno spettacolo indecente ispirato ai
versi di Baudelaire e l'hanno rappresentato una sola volta
al cabaret de L'Enfer a Montmartre. Poi sono spariti o forse
di loro non si volle più parlare. Entrano diabolicamente
nei miei sogni per costringermi a contattare un gruppo italiano,
vogliono che ci riuniamo per delle sedute medianiche cosi
da riportare in vita gli avvenimenti di quella sera maledetta.
I miei nervi stanno cedendo, non potrò resistere
a lungo, non ho scelta, domani contatterò questi
Ataraxia, non so chi siano ma è necessario porre
fine a questo tormento..."
Toulon, 23 novembre 2005,
dal diario della medium Joséphine Corelli meglio
conosciuta come Madame Ratatouille
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Mme
Ratatouille alla Brasserie Trudaine,
Toulon
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"Gli Ataraxia sono impazziti. Ho
saputo che stanno pertendo per Tolone, una decisione improvvisa...
Mi hanno riferito che devono incontrare una donna, una sensitiva
che ha chiesto loro di prendere parte ad una serie di sedute
spiritiche in cui si materializzeranno dei criminali che
si esibivano in alcuni cabaret malfamati di Montmartre all'inizio
del secolo scorso. Questi sinistri personaggi hanno chiesto
agli Ataraxia di unirsi a loro per rivivere una sanguinosa
serata al cabaret de L'Enfer sulla quale, sin dal giorno
dopo, fu calata una misteriosa coltre di silenzio. Questi
fenomeni da baraccone vogliono che Vittorio e compagni vivano,
suonino e registrino quelle sedute, hanno esplicitamente
detto di voler eseguire la prima sinfonia 'dei vivi e dei
morti'. Non sono tranquillo, temo per i miei amici, spero
di riuscire a raggiungerli prima che sia troppo tardi...
Honfleur, 25 Novembre 2005,
parole riferiteci da C.T., collaboratore e amico degli Ataraxia
"Sono ritornati ieri dopo aver
trascorso quarantacinque giorni a Tolone presso Mme Ratatouille.
Non so cosa sia successo in quel lasso di tempo, non hanno
voluto parlarne. Sono tornati con numerosi minuti di registrazione
ma non riferirò mai, neppure sotto minaccia, cosa
contenessero quelle tracce. D'altra parte, anche se volessi
mi sarebbe impossibile descrivere l'orrore suscitato in
me da quelle empie litanie, da quei sibili nauseabondi,
da quelle dementi invocazioni e da quelle urla strazianti.
Giovanni e compagni hanno conservato la prima metà
delle registrazioni, quando la musica era ancora eseguita
in modo naturale e sopportabile, e hanno distrutto tutto
il resto. Loro lo negano ma sento che hanno fatto una promessa,
non so se sia stata loro estorta o se travolti da un'eccitazione
malsana abbiamo acconsentito con entusiasmo a fare rivivere
"Paris Spleen" (o almeno una parte di quello spettacolo)
e a raccontare fedelmente la storia di quei maledetti, impenitenti
avventurieri che si facevano chiamare CircuZ KumP. Che Ataraxia
possano ritrovare la pace e che quei subdoli CircuZ Kump
siano dannati!"
Ventoso, 20 Dicembre 2005,
tratto da uno scritto di U.B., fotografo e amico di lunga
data degli Ataraxia
Those bloody damned...
"Il mio nome è Safran, Safran
UdU e sono nato ad Alessandria d'Egitto. La mia famiglia
osserva da secoli i culti di Iside e Osiride, ho letto molti
testi, volumi proibiti che si credono perduti e ho percorso
le antiche vie dello oriente fino all'India dove molti sono
sicuri di avermi veduto morire accecato da orride visioni.
Ora vivo a Parigi, mi dedico a pratiche esoteriche e più
prosaicamente, per vivere, creo ed aziono macabri effetti
ottici nel caveau dei trapassati al Cabaret del Nulla. In
quel luogo ho conosciuto la 'grande mietitirice', la morte
in vita, che più di una volta, davanti ad un pubblico
esterefatto, mi ha aiutato nei miei esperimenti. Fu proprio
una di quelle sere che mi chiese di prendere parte ad un
progetto, 'Paris Spleen', e naturalmente io accettai.
dalle parole di Safran
UdU, musicante, occultista, praticante di magia rituale
ed esperto in proiezioni d'illusioni ottiche
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Caveau
des Trépassés,
Cabaret du Néant - Montmartre
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Safran
UdU
alle prese con i suoi effetti ottici
Cabaret du Néant - Montmartre
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Pièces
teatrali alle quali
ha partecipato
La Grande Faucheuse
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"Mi chiamo Gabor Szentendrei, sono
nato a Budapest e sono figlio unico del grande burattinaio
e proprietario del famoso circo Szebedei. Odiavo le sue
frustate, diceva che doveva domarmi come una bestia per
farmi d ivenire, a mia volta, un buon domatore di belve.
Una notte fumai oppio, assunsi laudano, morfina e tracannai
assenzio e poi l'oblio. Mi ritrovai a Parigi a lavorare
nella sala d'Intossicazione del Cabaret del Nulla. Ero abile
con gli alambicchi e le pozioni, mi divertivo ad osservare
e studiare con metodo tutti quei disperati, dipendenti da
ogni tipo di sostanza. Una notte la conobbi, disse di chiamarsi
Fosca Scarlatti, aveva lo sguardo vitreo, onnubilato dall'haschisch.
Mi afferrò il polso senza guardarmi e mi disse: 'Dovevo
andare al circo quella sera ma trovarono il direttore sbranato,
dilaniato da una belva feroce, c'erano pezzi di muscolo
e ossa dappertutto e suo figlio era sparito. Nei sai qualcosa
Gabor? Pensi di essere degno di prendere parte al mio progetto?'.
La segui senza una parola."
riferitoci da Gabor Szebedei Szentendrei, esperto
miscelatore di possenti bevande, alchimista di sostanze
allucinogene, domatore di tigri e musicante
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Gabor
Szentendrei (a destra)
serve l'assenzio nella salle d'Intoxication
del Cabaret du Néant
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Fosca
Scarlatti onnubilata dall'alcool
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"Il mio nome è J. Amphora
e sono nato ad Edimburgo. Mio padre era un baro e così
mio nonno e tutto il ramo maschile della mia famiglia da
numerose generazioni. Sono dovuto partire dalla mia città
dopo uno spiacevole incidente di gioco, così ho pensato
di continuare la mia carriera alla taverna dei Truffatori
a Montmartre. Ho alleggerito molte tasche finchè
il proprietario, tale Monsieur T, mi ha scoperto e mi ha
gentilmente chiesto di lavorare per lui se non volevo finire
in una cella umida e buia della prigione di Bd. de Clichy.
Così, da quel giorno abbiamo dovuto dividere i dividendi
ma almeno non ho dovuto preoccuparmi di cambiare mestiere.
Una sera ho conosciuto una donna elegante, Mme Cécile
Dubois. Come annunciava il suo nome era una grande amante
del bel canto e abbiamo trascorso più di una serata
insieme a suonare e cantare arie d'opera italiane prima
che lei sparisse per qualche mese. Quando tornò le
promisi che se avesse cantato per me ancora una volta avrei
fatto qualsiasi cosa. .Mi prese in parola, cantò
e io la seguii per adempire ai suoi piani. Quando scoprii
che in realtà lei altro non era che la famigerata
Madame Bistouri era ormai troppo tardi...
racconto narratoci da Jay
Amphora, famoso baro, musicante, avventuriero ed esperto
in giochi di prestigio
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Monsieur
T,
il proprietario della
Taverne des Truands
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Jay
Amphora
sesta persona da sinistra con la
camicia bianca davanti alla
Taverne des Truands
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Taverne
des Truands
(interno)
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Cécile
Dubois
all'interno del Cabaret des
Truands
(daguerréotype)
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"Sono nato ad Arles e mi chiamo
Lunette, Lunette Namair per la precisione. Il mio nickname
mi è stato affibbiato perchè appena arrivato
a Parigi, per mantenermi agli studi ho dovuto lavorare come
sguattero al Père Lunette, un cabaret malfamato dove
veniva ammazzato un uomo ogni sera e mai, neppure una volta,
si erano visti i gendarmi. Una notte, tra l'amore e la morte
ho scelto l'amore, l'amore di una fanciulla innocente, tale
Bianca Pergolesi figlia del vinaio che ogni sera riforniva
la taverna. Quella notte Monsieur Pergolesi non si sentiva
bene e mandò sua figlia. Per proteggere la sua virtù
da una banda di poco di buono uccisi e fui costretto a scappare.
L'avrei seguita fino all'inferno la mia Bianca, e così
fu. Che io sia maledetto! Ho venduto l'anima a una donna
che altro non era che Madame Bistouri."
confessione di Lunette
Namair, giovane poeta ed aspirante illusionista
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Lunette
Namair
(uomo in bianco a sinistra)
davanti al Cabaret des Truands
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Lunette
(a sinistra)
ad Arles all'età di otto anni
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Bianca
Pergolesi presso il
roseto del parco di Bagatelle
(foto scattata da L. Namair)
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"Sono nato a S. Pietroburgo, in
seguito mi sono trasferito a Mosca presso la corte dello
zar, quale suo fido consigliere. Non nego di essere sempre
stato un fervente figlio della chiesa ortodossa e di aver
protestato invano quando la zarina strinse una dubbia amicizia
con un essere ambiguo che si faceva chiamare Rasputin. Lo
zar non mi ascoltò, non volle credermi, così
dovetti scappare dal mio paese, la Santa Madre Russia, di
notte, come un brigante, abbandonando tutti i miei beni
e i miei ricordi. Giunto a Parigi dovetti rubare per sfamarmi
e finii in prigione. Quei mesi di reclusione m'illuminarono
e decisi di purificare il mio spirito trasformando uno di
quegli orribili locali, che si diffondevano in città
come un morbo purulento, in un luogo di preghiera e redenzione.
Il mio cabaret avrebbe assunto le sembianze d'una cattedrale
e si sarebbe chiamato 'Le Ciel', il cielo. Con le nostre
preghiere notturne avremmo contrastato le nefandezze che
si perpetravano nel cabaret a fianco, L'Enfer, gestito da
un riprovevole ex-religioso che tra le altre cose vendeva
i suoi vini a caro prezzo. Ogni sera al Cielo veniva un'anima
pia, tale Mme Geneviève de Saint Maur, il cui nome
echeggiava quello della santa patrona di Lutetia. Il suo
sguardo limpido e virginale, la sua devozione e il suo fervore
mi commovevano nel profondo. Una sera mi chiese di prendere
parte ad un'azione morigeratrice nei confronti dei peccaminosi
avventori de L'Enfer e io accettai con infiammato entusiasmo.
Una volta varcata la soglia di quell'orribile luogo compresi
che Geneviève altro non era che quell'essere nauseabondo
e vizioso di cui tanto si parlava in città, l'innominabile
Madame Bistouri. Prego Dio di concedermi il perdono, a me,
Sibelius il Santo, caduto nell'abisso e nelle fiamme dell'inferno."
narratoci da Sibelius P.,
uomo colto, filosofo, matematico e paragnosta, nonché
fervente cristiano e musicante
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Il
Reverendo
(socio di Sibelius P.)
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Sibelius
P. (a sinistra )
al Cabaret du Ciel
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"Sono un dandy, un'amante dell'amore
carnale, dei vizi e di ogni lusso e me ne vanto! D'altra
parte la dignità m'annoia... Sono nato a Versailles
da famiglia agiata e di nobili origini, e in un paio di
lustri ho sperperato tutto, dote, rendita e beni di famiglia.
Ho venduto anche i mobili e la mia lussuosa dimora. Avrei
venduto anche l'anima se qualcuno l'avesse voluta! Mi piacevano
gli abiti raffinati, i profumi pregiati, le notti e giorni
trascorsi con le più belle cortigiane. Ora mi vendo,
vendo la mia virtù, ahah!, possibilmente a donne
mature e con molta disponibilità che frequentano
L'Enfer dove pratico la mia professione. Ma il denaro non
basta mai e così sono costretto a profanare tombe
e a vendere cadaveri di assassini, giustiziati e morti suicidi
nella Senna a studenti di medicina che necessitano di esercitarsi.
Madame Bistouri (si, mi si è presentata col suo nome)
mi attendeva una notte al cimitero di Rue Saint Vincent
per chiedermi di lavorare per lei (chissà forse avrebbe
voluto lavorare alla morgue per sezionare i numerosi moralisti
di Faubourg Saint Honoré). Naturalmente accettai
con piacere e inoltre l'aiutai ad allestire "Paris
Spleen" e a circuire, uno per uno, gli ignari futuri
interpreti di quella eccentrica rappresentazione. Che cosa
eccitante portare sulle scene la decadenza e i vizi degli
abitanti di questa malata ed affascinante città!
Il lato oscuro (che tutti possediamo e che ben pochi hanno
il coraggio di riconoscere e rivelare), finalmente rappresentato
su un palco, di fronte a tutti quegli ipocriti... Forse
esagerammo, forse toccammo corde nascoste nel più
profondo dell'io, forse contribuimmo a liberare anime e
corpi al sabba del vizio e dell'eccesso, forse evocammo,
senza rendercene conto, spiriti malvagi e capricciosi e
quella notte del Gennaio 1906, dopo una mezz'ora circa dall'inizio
dello spettacolo, il malestrom ebbe inizio. Si succedettero
una serie di accadimenti strani, violenti, ineluttabili.
Il giorno dopo su questi avvenimenti calò un fitto
silenzio, misero tutto a tacere, abbassarono il sipario.
Di noi nessuna traccia. Questo prima di oggi, prima di questa
nuova spiritica rappresentazione. Tremate, CircuZ KumP sono
tornati! Mesdames et Messieurs, benvenuti all'inferno!"
esternazione di Rêverie
de Bal D. Rak, nobile decaduto, dandy squattrinato,
giovane seduttore mercenario, impenitente vizioso nonchè
profanatore di tombe e musicante
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Rêverie
de Bal D. Rak
all'età di sei anni
a Versailles
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Rêverie
(uomo con cilindro)
davanti al Cabaret de L'Enfer
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Facciata
dell'Inferno e del Cielo
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Cabaret
de L'Enfer (interno con pubblico)
prima dell'unica rapresentazione di Paris Spleen
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Cimitero
di Montmartre
dovè de Bal D. Rak ha
incontrato per la prima volta
Madame Bistouri
|
.
Madame Bistouri, alias Geneviève
de Saint Maur, Fosca Scarlatti, Cécile Dubois, Bianca
Pergolesi o La Grande Faucheuse non ha voluto rilasciare
alcuna dichiarazione.
.
Follows...
PARIS SPLEEN
The Alive and the Dead Folksy Horror Music Show
