"Questa nuova opera mi ha sorpreso, non possiede le atmosfere gotiche e drammatiche dell'altra, ma la supera in poesia ed intensita'... Vittorio che dimostra tutta la sua incantevole sensibilita', un'arstista che sa coniugare bravura e grande intensita' espressiva. Gli ATARAXIA si confermano come una delle piu' belle realta' del nostro panorama musicale." (Flash Magazine - issue 159 April 2002) Italy

"Un nuovo viaggio per i cavalieri erranti di Modena, l'ennesimo di una serie che sembra sempre piu' trascendere i confini del tempo ... perche' 'Mon Seul Desir' non rappresenta un must soltanto per chi gia' seguiva la band, bensi' un acquisto consigliato a chi ama la musica di elevato spessore artistico. Sempre, assolutamente grandi." (Rock Hard issue 1 June 2002) Italy

"I nostri hanno deciso di pubblicare il nuovo album in studio 'Mon Seul Desir', regalandoci le nuove sei perle del loro talento, una vena d'oro che non accenna ad inaridirsi ed anzi, con il tempo, diviene sempre piu' preziosa. 'Alsicon', con testo ispirato da Saffo, e' la prima gemma, leggera e ariosa, ricca di melodia e passione. Con 'Jarem Gitti' si parte per un viaggio nell'oriente piu' profondo, quell'oriente cosi' inquieto in questi giorni e cosi' temuto, che gli ATARAXIA ci riportano in tutto il suo fulgore: due culture che finalmente si incontrano, come dovrebbe essere. 'Eaudelamer' e 'A l'Aube' ci riportano entro coordinate gia conosciute dagli ATARAXIA, ovvero il trittico chitarra-tastiere-voce al servizio di melodie malinconiche, con un senso di ineluttabilita' quasi tragico, reso splendidamente dalla interpretazione vocale di Francesca Nicoli. Poi lo strumentale per sola chitarra 'Sendero en lago verde', dove il virtuosismo di Vittorio Vandelli fa da mezzo per atmosfere mditerranee ed antiche, affascinanti e serene. Il disco si chiude con 'Mundus est jocundum', rifacimento appassionato e sincero di un tradizionale di epoca medievale. Ditemi quanti sono i gruppi capaci, con pochi brani, di creare un disco di livello assoluto come questo. Pochi, ve lo assicuro." (Rocker issue 4/May 2002) Italy

"Vittorio Vandelli che tesse accordi di screziata bellezza mentre flirta col canto d'angelo di Francesca e le tastiere sideree di Govanni Pagliari . Hanno vagato come cavalieri raminghi attraverso i territori della folk ballad e della danza medievale per affermarsi con uno stile personale libero da vincoli di tempo e di spazio. Le emozioni di ieri come di oggi e di domani." (Rockerilla issue 261/ May 2002) Italy

" 'A Calliope, collection', una raccolta di 16 canzoni splendidamente confezionata che rappresenta un po' la summa delle loro esperienze creative, dedicata alla musa del bel canto ed al simbolismo dell'acqua, ai mari ed agli oceani visti come gli antichi custodi di mondi sommersi, di leggende e di misteri, Atlantide... L'elenco dei titoli comprende i due ottimi inediti 'Arcana Eco' e 'A Calliope' che rendono questo confanetto di cristalli irridati oltemodo prezioso e seducente." (Rockerilla issue 261/ May 2002) Italy

"ATARAXIA che si riconfermano punto di riferimento della scena neofolk. 'Mon Seul Desir' si presenta come uno degli album piu' ispirati di sempre. Merito di pezzi come 'Alsicon' o 'Sendero en lago verde', che evocano misteri arcani e bellezze terrene, in un tripudio di suoni ed atmosfere ancestrali. E' un omagio alla musica tradizionale Europea ma anche orientale, con in piu' un tocco di gotica malinconia che rende l' album assolutamente irresistibile." (Grind Zone issue 3/ May-June 2002) Italy

" 'A Calliope' e' un sentito tributo all'acqua, grande ispirazione per i tre ed alla potessa greca Saffo, omaggiata piu' volte nei testi. La raccolta presenta brani tratti da tutte le produzioni dell'ensemble, dedicando grande attenzione al lato piu' sognante ed intimo. La scelta della scaletta e' ottima, tutti i brani sono rappresentativi dell'album da cui sono tratti ed evidenziano la poliedricita', unita a grande coerenza, della produzione decennale degli ATARAXIA." (Ritual issue 9 July-August 2002) Italy

" 'Eaudelamer', un inedito che ci colpisce per la sua originalita' ed esotica bellezza. Suonato quasi interamente su note di chitarra molto alte, qui si sposa bene l'arrangiamento di tastiere, ci offre una insolita Francesca che si diletta in evoluzioni vocali molto tecniche . In alcuni tratti le note vengono tenute solamente per brevi istanti e vortiscosamente si susseguono, quasi ci volesse condurre lungo una spirale discendente fino al quieto regno del suo spirito d'acqua." (Ascension mag issue 9 February 2002) Italy

"Abbiamo volutamente lasciato il commento di 'Alsicon' in fondo, proprio perche', come in una costellazione esso ne e' l'astro piu' fulgido e risplendente. Qui ci sta particolarmente a cuore segnalarvi la straordinaria sensazione di radiosita' e pace interiore effusa da questo brano, che pensiamo diverra' presto uno dei 'piece de resistance' degli Evanescenti Guerrieri." (Ascension issue 10 June 2002) Italy

"Il concerto e' stato meraviglioso... per oltre un'ora e mezza gli ATARAXIA hanno incantato il pubblico moscovita che rapito in estasi ascoltava in religioso silenzio. L'apertura del concerto e' stata affidata a 'Le ore rosa di Mazenderan'. Il pubblico saluta stupito l'apparizione sul palco di Lorenzo, e' proprio sulle sue incredibili evoluzioni e sul suo costante duettare con Francesca restera' inchiodata la quasi totalita' degli sguardi. Nel corso del concerto si va formando una particolare sinergia fra musici e pubblico, forse in virtu' prorio della scelta dei brani proposti. Si e' impostato un dialogo ideale sul tema della bellezza universale e sul dolce senso di nostalgia che si prova rimirando luoghi lontani, facendo cosi' vibrare corde cui gli spettatori russi si sono rivelati particolarmente sensibili. Il culmine di tale sentimento lo si e' avvertito durante l'esecuzione di 'Nei sotterranei dell'Opera', mirabile connubbio tra la sorprendente interpretazione di Francesca e la maestosa teatralita' di Lorenzo. Un momento toccante che ha lasciato il pubblico immerso nel piu' profondo silenzio, perduto nell'intensa drammaticita' estetica di quanto stava vedendo. Dopo aver assistito nel corso degli ultimi anni a molte esibizioni simil-medievali ho avvertito una strana esensazione nel risentire un concerto di ATARAXIA vecchia maniera, e' stato bellissimo scoprire quanto siano tutti progrediti, acquisendo assoluto controllo dei propri mezzi tecnici ed espressivi. In tutto questo una speciale menzione va a Lorenzo che ha saputo donarsi interamente alla musica, riuscendo finalmente a darne perfetta controparte visiva, espandendola, arricchendola e completandola." (Ascension issue 10 June 2002) Italy

"Vittorio Vandelli alla chitarra sempre piu' si propone come uno dei migliori chitarristi e compositori che l'Italia puo' vantare di custodire sul proprio suolo." (Rosa Selvaggia zine issue XXIII-XXIV 2001) Italy

"Ormai il loro e' un marchio di fabbrica, un sound che li rende riconoscibili fra mille anche quando interpretano brani classici... creando sempre quel mood sognate che li contraddistingue." (White Noise webzine- 2002) Italy

"Il fascino del loro inconfondibile tocco e' amplificato dalle sensuali modulazioni vocali di Francesca Nicoli, che sembra giunta nella nostra era direttamente dall' epoca dell'impero romano d'occidente. Toccanti e ben studiate le rare parti di pianoforte e flauto accompagnate dalla magica voce." (MetalIt webzine - 2002) Italy

"Trasformano il silenzio dei luoghi in cui si fermano in musica magica." (La voce newspaper - issue of July 27 2002) Italy

"Si comportano come pellegrini che conservano la memoria di cio' che viene cancellato dai grandi eventi. Il loro approccio e' globale: musica, pittura, scienza, matematica, filosofia, architettura." (Il Corriere di Romagna newspaper - issue July 27 2002) Italy

"Guidati come sempre dalla voce magnetica di Francesca Nicoli, tornano gli ATARAXIA uno dei gruppi piu' particolari della scena italica dedito da anni a sviluppare un percorso artistico assolutamente proprio. In 'Mon Seul Desir' il tema dominante e' quello dell'amore: per loro stessa ammissione, i nostri hanno tratto ispirazione da 'Il Cantico dei Cantici' di Re Salomone e dal ciclo di arazzi 'La dame a la licorne' conservati nel mueso di Cluny a Parigi. E' nato cosi' un album eclettico, denso di sensazioni ed atmosfere che va ascoltato piu' che sentito e che ha la capacita' di riportare la mente a tempi e luoghi che non ci sono piu' o forse che non ci sono mai stati." (Silent Scream webzine - 2002) Italy

"Sono ben pochi oggi i musicisti che, come gli ATARAXIA, della musica hanno fatto un percorso di crescita interiore e di identita' culturale alla sana riscoperta delle proprie radici. La denominazione di gothic-band che gli e' stata attiribuita deve assumere nel loro caso una valenza uguale e contraria agli stereotipi del pensiero contemporaneo e della dark-wave in genere. L'amore per il medioevo nasce negli ATARAXIA non dai fantasmi della santa inquisizione, ma dalle danze popolari e dal canto dei trovatori, dalle arti e dai fedeli d'amore, riconoscendo in esso il valore di una stagione eroica, magnifica e vitale, dalla quale c'e' ancora molto da imparare. La medievalita' di Francesca Nicoli, Vittorio Vandelli e Giovanni Pagliari non ha nulla di cupo e tetro, e' semmai un tripudio di note e di colori che cantano alla vita e che - a modo loro - ridestano l'apetto sacro delle cose, mentre esplorano le vicende umane e i loro sentimenti: le lotte, i drammi, gli amori, i fremiti, le gioie, i dolori, le speranze e le passioni di ieri come di oggi. Per fare questo hanno rivisitato le antiche meraviglie del patrimonio musicale Europeo calandolo ai giorni nostri e hanno decifrato simbolismi e codici d'espressione ritrovandovi la forza di armonie sempre attuali e cariche di spessore evocativo." (Rockerilla issue 254 October 2001) Italy

"Ci sono luoghi evocativi per vocazione la cui natura esistenziale si fa simbolo e metafora. Ci sono acque in moto perpetuo l a cui cantilena e' richiamo irresistibile. Ci sono pietre scolpite per raccontare storie, un linguaggio esoterico per pochi eletti. Ci sono conoscenze che non vanno tramandate ma chiedono di essere accolte e rispettate, chiedono la memoria, impongono il silenzio che non e' mutismo ma ascolto che cerca significato. E ci sono recettori di energie invisibili, ultimi paladini indifesi dalla sensibilita' immensa. Gli ATARAXIA rileggono il passato coniugandolo con una forte tensione moderna, la loro non e' una proposta semplicemente estetica ma esistenziale, per tanto la loro musica possiede un' intensita' capace di parlare al nostro tempo, non e' musica nostalgica ma metaforica che utilzza un linguaggio 'antico' per trovare le chiavi di lettura del presente. Ci sono molti gruppi che si stanno dedicando al recupero di musiche dimenticate ma gli ATARAXIA sono sorprendenti per la ricchezza e la maturita' della loro proposta, la loro esplorazione sembra non avere confini e propongono armonie mediterranee e celtiche, barocche e neogotiche fuse in un' armonia perfetta in un continuo crescendo. Un caleidoscopio di emozioni che apre la mente e il cuore verso le radici della nostra civilta', un viaggio indimenticabile!" (Crainforma - issue of Sep-Dec 2001) Italy

"Ne fuoriesce una proposta decisamente originale che non trova precisi punti di riferimento e fa del gruppo una delle più interessanti entità musicali del panorama italiano. La loro è una musica di difficile fruizione, fuori dagli schemi, aliena per i non avvezzi a soluzioni armoniche ardite e per certi versi sperimentali. Essa si materializza nella combinazione dei suoni elettronici e campionati prodotti dai congegni di Francesca Nicoli e Giovanni Pagliari con le chitarre prevalentemente acustiche di Vittorio Vandelli. Una voce, quella della Nicoli, di stupefacente duttilità ed estensione capace di regalare brividi ed emozioni in gran quantità. Il CD in oggetto, uscito per l'etichetta indipendente Avantgarde Music nel 1996, è il quinto realizzato dal gruppo. Esso contiene dodici tracce che rappresentano altrettanti gioielli. Semplicemente affascinanti Il Violino Incantato, brano epico e maestoso, intriso di struggente malinconia e Al Ballo Mascherato, dove barocco e moderno trovano il loro punto di incontro sintetizzandosi in poco più di due minuti di apprezzabile convivenza. In sostanza Il Fantasma Dell'Opera non è che un ulteriore conferma del valore di questo terzetto di musicisti che operando al di fuori di ogni regola o imposizione di mercato riesce a creare lavori di grande fascino, lavori di cui sicuramente resterà traccia. Promosso a pieni voti." (Sezione Musica) Italy

"Lost Atlantis è un lavoro pensoso e rarefatto, che alterna atmosfere fra Clannad e il Peter Gabriel più sperimentale a momenti più definitamente New Age... una pervasiva atmosfera devozionale che accomuna le tracce, dalle possibilità espressive della voce sempre più studiata e impostata di Francesca Nicoli che, pur mantenendo la pienezza e l'espressività dei modelli di riferimento é ormai in grado di raggiungere note e stili di scuola 'colta'." (Stradanove webzine - 1999) Italy

"Degli ATARAXIA ho sempre parlato con una certa fatica ed imbarazzo. Come posso descrivere a parole la poesia che il gruppo emiliano riesce a mettere su uno spartito musicale? Come posso raccontare le emozioni che un loro disco puo' dare ad un cuore assetato d'amore, di conoscenza e solitudine? Impresa ardua che ora dopo alcuni anni (facendomi forza) mi accingo ad affrontare anche alla luce di questa doppia uscita. Un mio amico che scelse qualche anno fa la via della clausura religiosa prima di laciarmi disse " Guardi il cielo e sei convinto di perdere tempo, invece stai gia pregando". Una frase che mi cambio' la vita. Una frase che mi fece capire che le vie per raggiungere un benessere interiore, un benessere simile alla preghiera, possono essere molteplici. Anche tramite un Cd degli ATARAXIA. Una musica che ha sempre avuto tra le sue qualita' quella di infondermi un trasporto quasi mistico. Una raccolta intensita' resa attraverso tanti Cd e canzoni. Alcune tra le piu' belle sono raccolte nel primo compact in questione. Pubblicato dall'etichetta Brasiliana 'Future Insights' il dischetto fa una retrospettiva centrata ed esauriente sulla carriera del gruppo emiliano. Vengono passati in rassegna tutti i lavori della band modenese. ' Mon Seul Désir' e' invece il nuovo petalo del fiore ATARAXIA. Un fiore profumato e colorato da una intensa passione e da una sensibilita' fuori dal comune. Francesca é veramente una musa. La sua voce tocca le corde di una anima gia' scossa dalla musica di Vittorio, Giovanni e Francesco. Ballate malinconiche e sognanti che possiamo immaginare essere composte con l'aiuto di paesaggi incantevoli. Paesaggi che riflettono il pensiero o lo stato d'animo di chi ha viaggiato tanto ed e' riuscito a comporre cotanta poesia. Testimonianze della una ricerca di un amore puro, di un amore che racchiude tutte le componenti di cui e' capace: sofferenza, gioia, dedizione, slancio ed attesa. Tutte queste componenti rivivono nella splendida strumentale 'Sendero En Lago Verde'. Ringrazio quindi Vittorio per avermi dato la possibilita' di emozionarmi in un modo cosi' totale come non mi accadeva da tempo. Delle note fatte apposta per evocare e riflettere sul mistero della natura, sul mistero della vita, sul mistero dell'amore. Non un mistero inteso come rappresentazione del soprannaturale bensi' come cristallizzazione di un qualcosa di concreto. Quell'amore che non e' neutralita' inespressa ma relazione. La relazione tra un sospiro ed un nome, tra una speranza e quello che potrebbe essere." (Marble Moon – issue 18 January 2003) Italy

"Il complesso musicale ATARAXIA oltre che ad essere una delle colonne portanti della musica medievale italiana é uno dei più autorevoli e raffinati gruppi specializzati che lavora tra avanguardia e tradizione. La loro discografia conta ormai titoli ampiamente premiati dalla critica internazionale, che hanno permesso di gettare nuova luce su un repertorio in massima parte ancora inesplorato. Da ascoltare assolutamente il brano I CORALLI DI AQABA che presenta un tono di sconcertante modernità cui non si può rimanere indifferenti." (www.vinile.com - Springtime 2001) Italy

"l'esibizione é stata a dir poco commovente. La voce unica ed ineguagliabile di Francesca Nicoli ha vinto su tutto e ci ha regalato dei momenti da lasciarci senza fiato. Una voce completa, piena e ricca, fiera, solenne, potente, nobile ed aggraziata al tempo steso, enigmatica e luminosa, oppure beffarda cupa e impastata di menzogne. Una voce che non ha nulla di paragonabile a nessun'altra voce femminile da me udita. Avrete certamente capito che ho un debole per la capacità inventiva e creativa di tutta la musica che gli ATARAXIA esprimono. (Petali Viola fanzine - 2000) Italy

"Gli ATARAXIA un gruppo Emiliano di valore indiscusso autore di decine di raccolte musicali, con la magica musica di cimbali flauto dolce e traverso, chitarra classica, tamburo a spicchi ed a cornice, offriranno un repertorio che va dalla 'chanson' in langue d'oil, alla musica anatolica e bizantina, dalle canzoni crociate ai "Carmina Burana" magnificamente esaltati dalla splendida voce di Francesca Nicoli." (Il Mattino di Napoli - July 1st 2001) Italy

"Una band di culto, sono il gruppo Italiano piu conosciuto al mondo nel genere della musica gotica. Per la prima volta in assoluto in Valtellina questa sera la band modenese catapulta il suo pubblico indietro nei secoli, nel mondo dei cavalieri templari, dei giullari, delle streghe, del misticismo. Si definiscono "esteti alla ricerca della bellezza inattesa, autentica, universale", sorprendente é la splendida voce di Francesca Nicoli, l'angelo biondo del gruppo. Il loro mix di folk medievale, musica classica o neoclassica creata da Vittorio Vandelli e Giovanni Pagliari, la meravigliosa voce di Francesca e gli indimenticabili mimi di Lorenzo Busi in dieci anni di carriera gli hanno portati lontano. La loro musica travalica l'etichetta gotica, rivelandosi miseramente inadeguata a descrivere l'amore per la musica antica e colta ed il gusto e la sensibilità nel rivisitarla." (La Provincia di Sondio - newspaper - May 12th 2001) Italy

"Gli ATARAXIA non sanno fermarsi neppure quando fotografano se stessi e collezionano un numero di tracce splendide positivamente 'contaminate', composizioni in continuo movimento, ricchissime di percezioni, immagini ed esemplificazioni dei più cuori che battono nel gruppo di Francesca Nicoli." (Ritual magazine - issue 6 May/June 2001) Italy

"ATARAXIA un act italianissimo eccezionale nel suo modo di concepire la musica come arte a 360 gradi.suoni, vibrazioni, immagini, movimento, teatralità, mimica.... Se ne avete occasione non lasciatevi sfuggire un live degli ATARAXIA un'esperienza davvero eccitante per i vostri cinque sensi." (Grind Zone magazine - issue February 2001) Italy

"Una realtà autrice di uno splendido incrocio fra atmosfere gothic e folk medievale che tutto il mondo ci invidia. Fieri bardi dediti anima e corpo, ma sopratutto cervello alla vera musica medievale hanno saputo conquistarsi i cuori di molte persone anche all'interno della scena metal. Ogni loro opera è un piccolo capolavoro di ricerca musicale, concettuale ed emozionale." (Metal Shock magazine - issue 333 /16 / 30 April 2001) Italy

"Contesi dalle più importanti labels indipendenti europee gli ATARAXIA hanno sempre mantenuto una fiera originalità che li ha tenuti lontani dalle mode imperanti. Esce adesso il nuovo album "Sueños" con il quale segnao un'altra pietra miliare nel gotico italiano. Il nuovo album riassume tutte le esperienze sonore che hanno caratterizzato il gruppo, una sorta di riepilogo e punto di partenza. Ed è proprio il viaggio (metaforico o reale) il tema del CD. Quello che gli ATARAXIA voglioni dirci 'Sueños' è che la vita ha come meta finale la morte, per cui quello che conta non è 'il quanto' vivere ma il 'come vivere' ovvero quello che ci lasciamo dietro al momento della dipartita. Ma oltre alle implicazioni filosofiche il disco è anche un gran bell'esempio di musica antica riportata a noi attraverso un gusto gotico e neoclassico che ha ben pochi eguali nel resto del mondo." (Rocker magazine - issue 1 June 2001) Italy

"Lasciandosi trasportare da questi canti abbiamo la possibilità di scoprire che l'Anima può nutrirsi anche di uno spirito migratore che le permette di vagare libera ma, nel contempo, è possibile assaporare la certezza del ritorno. Un ritorno che odorerà sempre e comunque di nuovo perché Storia ed Esperienza ne hanno cambiato il volto. Ogni volta che si parla degli ATARAXIA è come compiere un viaggio. E di questo si deve essere loro grati perché è una delle ancore di salvezza in una quotidianità che ormai propina solamente stress; nel rapporto con le persone, nel rapporto con la natura, con le cose, con noi stessi. Definire ATARAXIA non è cosi' semplice: ATARAXIA non è da consumare ma da assaporare. ATARAXIA è icinanza e lontananza. ATARAXIA è premura e calma. ATARAXIA è uomo e donna. ATARAXIA è acqua e roccia. ATARAXIA è realtà e sogno. Gli ATARAXIA ancora una volta dimostrano di possedere forza e genio per far fronte ad una realtà musicale in preoccupante metastasi creativa." (Nobody's Land magazine - issue 17/2001) Italy

"Veramente notevole la proposta musicale degli ATARAXIA, un lavoro dalla rara sensibilità artistica, delicato come una piuma, sognate nelle melodie vocali femminili, affascinante nell'arpeggiare latino delle chitarre che con flauti e violini vanno a sposarsi sino a ricreare magiche atmosfere ora mediterranee, ora radicate nel tempo passato, che qui ritorna attraverso suggestivi recitati e cori dal retrogusto gregoriano. Ora solare, ora oscuro, questo "Sueños" è un labirinto sonoro nel quale perdersi è un dolce piacere." (Metal Hammer magazine - issue 4/2001) Italy

"Danno ancora una bella dimostrazione di sé sfornando dal loro cappello magico questa gemma sonica dai riflessi iridati, una prova ricca e generosa come un antico banchetto di corte alla festa di primavera con schiere di musicanti e menestrelli che cantano di tempi perduti ed intrecciano temi di danze gloriose. Ma gli ATARAXIA non si fermano alla semplice esecuzione di antichi spartiti, la loro è la grande rilettura di un patrimonio musicale tramandato sino ad oggi, l'hanno recuperato e reinventato come essi san fare trasferendolo in questa bella selezione di titoli, un'esperienza venata di tinte favolose che riscopre i percorsi nascosti della ballata acustica, della danza popolare eche sfida gli eoni della memoria per farsi musica del nostro tempo, viva ed emozionante come un libro di avventure sempreverde, più che mai attuale nel raccontare le cose della vita e nel dar foggia al variopinto linguaggio dei sentimenti, i quali esistono da che mondo è mondo. Chansons d'amour, chansons de vie..." (Rockerilla magazine - issue 249 May 2001) Italy

"12 brani divisdi in 3 parti: la prima percussiva con un forte orientamento verso la musica medievale, la seconda più neoclassica e rilassata con spunti melodici da brivido, e infine la terza molto epica ma con momenti di sqisita elegia. Niente da dire, gli ATARAXIA si confermano come una delle realtà più interessanti del gotico mondiale." (Grind Zone magazine - issue 3/2001 May) Italy

"Una formula tanto riconoscibile da essere diventata ormai un marchio di fabbrica: arcane memorie di acqua e di pietra, antiche tradizioni folkloriche che si legano alle suggestioni dell'avanguardia; un alchemico incontro tra remoto e moderno, un crocevia di suoni, di idiomi disparati; così nelle oniriche soavi tessiture elettroniche, così nel fascino oscuro e misterioso degli episodi acustici d'ispirazione medievale." (Il Mucchio Selvaggio magazine - issue 436 April 2001) Italy

"Bisognerebbe indovinare dov'è l'elisir di lunga vita o la bacchetta magica degli ATARAXIA se dopo 11 albums e quindici anni di più che onorata carriera 'i nostri' continuano a non sbagliare un colpo. "Sueños" è un lavoro che condensa al meglio questi anni è l'apice di una collaborazione tra tre persone che hanno fatto della musica la loro ragione di vita ed è la summa di una espressività che raramente è caduta di tono. Tutta la seconda parte è da brividi, è un continuo superarsi tra il mare ed il silenzio che esso evoca, tra le coste di una Grecia bianca e celeste, tra le scogliere del mare Portoghese, paesi mai stati così vicini grazie a loro. ....un'incredibile "Mon Ame Sorcière", uno strano valzer francese per il quale si rischia di piangere dall'emozione. Un album incredibilmente bello, pur attraverso tre percorsi per i quali gli ATARAXIA avrebbero potuto fare ben tre albums. Ne hanno fatto uno solo estrapolando il meglio di tre tematiche 'eterne' e questo è il più grande merito di una band che non finisce mai di stupire." (Marble Moon magazine - issue 16 April 2001) Italy

"Un disco stupendo che prosegue l'intenso cammino di ricerca della band modenese che dimostra di possedere una vitalità sorprendente. Artisti totali che amano esplorare tutte le forme espressive, dalla poesia alla pittura, dal teatro alla fotografia e ovviamente la musica. Veri cosmopoliti della cultura. Brani densi di poesia talvolta solare talvolta malinconica. Spettatori testimoni di una storia che vuole correre troppo veloce e che non si accorge che così facendo rischia di perdere dei pezzi preziosi della propria identità. Ci sono molti gruppi che si stanno dedicando al recupero di musiche dimenticate ma gli ATARAXIA sono sorprendenti per la ricchezza e la maturità della loro proposta, la loro esplorazione sembra non avere confini in un continuo crescendo." (Flash magazine - issue 147 April 2001) Italy

"Quello degli ATARAXIA è un caso vivo di come si possa 'scolpire' una melodia o 'affrescare' un sentimento con il suono o con la voce; un esempio di come si possa cristallizzare nell'aire la bellezza assoluta dell'Arte durante attimi fugaci ma densissimi d'emozione. 'Parti de mal', la sensazione è veramente intensa, si è quasi partecipi delle speranze, del dolore e delle paure lungo il viaggio degli epici cavalieri per la terra santa, verso un futuro di gloria o di morte. 'Saderaladon' ha qualcosa di magico, l'energia vivificante che scorre in queste note è indescrivibile. 'Belle Jolande' è forse il gioiello più splendente dell'intero lavoro, impreziosita oltremodo da alchimie melodiche prodotte dalle chitarre del mago Vandelli e dall'apporto pirotecnico del grande Francesco Banchini, la canzone vive di luce propria in un crescendo di tensione emotiva avvincente che lascia senza parole. Nella seconda parte il dramma e le paure sembrano stemperarsi dinnanzi ad orizzonti sconfinati dove lo spirito appagato e sereno si esprime pienamente nell'ammirazione di luoghi dalla bellezza sublime, talmente tangibile che si ha la sensazione di esserci. 'Eleven' è un altro degli episodi più intensi dell'intero lavoro; la voce di Francesca si libra su tutto; libera, eterea, come il vento del mare. Un altro incantesimo dell'anima strega di Francesca è 'Mnemosine'; un brano che tocca profondamente le corde più intime del nostro io. La vena artistica di questi musici, dopo quasi quindici anni di attività, sembra migliorare di lavoro in lavoro, quasi come un eccellente distillato, che, maturando in botti di legno nobile, sprigiona il meglio del proprio gusto ed aroma." (Ascension magazine - issue 6 February 2001) Italy

"Tastiere piene e vellutate, chitarre come sempre dolcissime e la particolarissima voce di Francesca Nicoli tracciano un sentiero attraverso il tempo, fondendo musica strumentale e la musica naturale della terra e dei mari." (Marble Moon magazine - issue 15 - July 00) Italy

"ATARAXIA giunti al decimo album si sono guadagnati con merito l'appellativo di band di culto riuscendo ad avere nelle fila dei propri fans ascoltatori delle più svariate estrazioni musicali... Sono la band italiana, insieme ad i Kirlian Kamera, più conosciuta all'estero in certi ambiti, ed anche una delle poche che persino i metallari italiani più tradizionalisti ascoltano e conoscono. Il loro misto di folk medievale, musica classica e neoclassica creata da Vittorio Vandelli e Giovanni Pagliari, la splendida voce di Francesca, le meravigliose esibizioni, con il mimo Lorenzo Busi in dieci anni di carriera li hanno portati lontano. C'era molta attesa per il pluririmandato "Lost Atlantis" ma ne è valsa la pena perché l'album è un capolavoro di atmosfere, musica curata e profondità concettuale." (Metal Shock - Laura Archini - issue June 1/15th 00) Italy

"Questo quindi è un concept album dal saprole sacrale e pagano ...ascoltare per credere la bellissima 'Dolphins' che attraverso l'elettronica cerca di emulare il sonar del delfino. "Lost Atlantis" è un disco sospeso a metà tra la notte e la luce solare, bruciato ed arso da strani fuochi, capace di racchiudere nei suoi solchi la tragedia del continente. Le sirene dell'Atlantico hanno inghiottito gli ATARAXIA e loro hanno aperto i loro cesti d'armonia e la musica s'innalza dai gorghi." (Ciao - issue 4 May 2000) Italy

"Avvolto in una confezione di rara bellezza ed originalità, "Historiae" è un viaggio dalle diverse suggestioni, che risultano essere ora solenni e marziali, ora profonde ed intimiste, nel condurci in un universo nel quale la tradizione medievale si rigenera in una nuova e veritiera vita." (Snort - issue 7) Italy

"Ogni nuovo lavoro dell'angelica Francesca Nicoli mi rapisce e mi da sensazioni indescrivibili. Come una sacerdotessa del continente sommerso, Francesca Nicoli evoca con la sia Voce (è proprio il caso di usare la maiuscola) immagini, suoni e colori che possiamo avvertire con gli occhi della mente, facendoci trasportare dalle liquide onde sonore degli strumenti acustici che la accompagnano. Non ci stancheremo mai di stupirci per le doti vocali che Francesca, che proprio in quest'ultimo lavoro ci dimostra di possedere una padronanza assoluta dello strumento che Madre Natura ha scelto di regalarle....Grandissima! Inutile parlarvi di un episodio in particolare, in quanto ogni singolo brano è la tessera di un mosaico che va ammirato nel suo intero splendore. Vittorio Vandelli e Giovanni Pagliari sono i compagni di viaggio di Francesca. Le chitarre del primo sono una certezza consolidata nel corso degli anni e dei tanti album della band. Egli traccia le melodie che divengono la vera e propria spina dorsale del suono e preparano l'aria per i leggiadri voli della singetr. Davvero grandi!" (Ascenzion zine - issue 3 Antumn '99) Italy

"Avevo gridato al capolavoro all'uscita del loro "Il fantasma dell'Opera", ero rimasto senza parole dopo l'ascolto del bellissimo "Historiae", lucido tributo alle a me tanto care sonorità medievali, cosa dire poi di "Orlando" et di "Os Cavaleiros do Templo"... "Lost Atlantis" si spinge ancora più in là; un viaggio in uno dei più affascinanti miti di sempre, quello del continente perduto." (Ascension zine - issue 4 Spring 2000) Italy

"La loro musica travalica ogni classificazione e l'etichetta "gotica" si rivela miseramente inadeguata a descrivere l'amore per la musica antica e colta ed il gusto e la sensibilità nel rivisitarla, proponendola al pubblico in sala che l'assorbe in assoluto e reverenziale silenzio, per poi tributare agli ATARAXIA fragorose ovazioni al termine di ogni pezzo, ricambiate più volte da un sorriso da Francesca che forse non si aspettava un'accoglienza così calorosa." (Ascension zine - article about "Musica in Nero" festival - issue 4 Spring 2000)

"'Lost Atlantis' è un capolavoro. L'intenzione è quella di narrare la storia della scomparsa di Atlantide e credo sia la prima volta che questo venga fatto con cognizione di causa, tramite lo studio di fonti accreditate. Ma c'è anche il desiderio di modellare suoni e voci su quelli della natura, tanto da cercare di rendere il verso del delfino. E' sicuramente il lavoro meno minimale e più curato ed arrangiato del gruppo, che sperimenta anche suoni nuovi. Arpeggi di chitarra elettrica, un uso sapiente della drummachine, insieme a quello più accentuato delle tastiere si fondono insieme agli strumenti acustici ed alla splendida e versatile voce di Francesca Nicoli, che qui da una delle sue prove migliori. Una musica dalla luminosità abbagliante, dolcissima e pregna di antichità, evocativa." (Metal Shock - issue 302/3 January 2000) Italy

"Il cuore della cultura europea di secoli anima i progetti degli ATARAXIA, poliforme insieme emiliano da anni attivo e stimato nei circuiti alternativi della musica artistica. Proposta che fa della capacità di sintesi uno dei propri punti di forza, riuscendo a condensare le suggestioni provenienti da un'opera fondamentale della letterature del nostro secolo, l' 'Orlando' di Virginia Woolf. Ogni accordo è studiato e posto ove può esprimere appieno la propria significatività, non c'è spazio per ridondanze. L'arpeggiave riflessivo della chitarra di Vittorio Vandelli, i densi sottofondi atmosferici tracciati dai sintetizzatori di Giovanni Pagliari e le sfumature androgine lasciate in scia dalla voce fatale di Francesca Nicoli introducono l'ascoltatore in uno spazio armonico senza tempo, equilibrata congiunzione di canoni rinascimentali ed odierna razionalità dove comunque trova sempre spazio anche la passione interiore della sensibilità romantica. Dal folclore cosmico di 'Bonthrop' al sovrapporsi minimale a cappella di 'Shelmerdine', tutto il disco brilla per varietà espressiva ed intensità emotiva. Non sempre è necessario setacciare i cinque continenti per scoprire nuove intense sintesi sonore, a volte è sufficiente scrutare il piccolo borgo antico a piccoli chilometri da casa." (Tempi Dispari - issue 7 January/February 2000) Italy

"Un disco interamente costruito su temi medievali eseguiti con eleganza espressiva e profondità. La voce femminile è luminosa e suggestiva, esaltata da un background strumentale sobrio e penetrante insieme; molto belle le ballate acustiche, che risplendono per solennità, così come i passaggi più corali, dalla tipica vitalità medievale, suonano autentici, fluidi, convincenti. Segnalazione di merito per gli arrangiamenti, precisi e pieni di gusto e per la registrazione. Resto piacevolmente sorpreso da tanta pulizia e da tanta carica positiva." (Deep Listenings - Spring/Summer 1999) Italy

"E' sui resti della mitica Atlantide che gli ATARAXIA costruiscono la loro ultima fatica. Gli 11 brani che costituiscono il disco incantano e sorprendono, ti portano in un altro mondo; nessuno riesce a comporre musica descrittiva come fanno loro. Ogni nota è intrisa di sincerità, ogni brano è un vortice di emozioni e suggestioni. Le storie sono belle e terribili, la distruzione, lo scienziato folle, i sopravvissuti sono lontane nel tempo, ma gli ATARAXIA le riportano così vicino a noi..." (Grind Zone - issue 8 November 1999) Italy

"Meglio immergersi nell'estasi medievaleggiante offertaci dal nuovo degli ATARAXIA, 'Lost Atlantis' evoca antichi splendori dispersi nel tempo, esponendoli nel mondo più sensuale ed arcaico grazie all'utilizzo di archi, flauti, chitarre classiche evocanti armonie soffuse ed eteree cui viatico essenziale resta l'ipnotica voce di Francesca." (Rumore - issue 94 November 1999) Italy

"Recuperare gli idiomi della musica e del canto medievale, onorare gli insegnamenti del folk druidico e trobadorico pur accostandoli ai moderni linguaggi del sentimento e spirito di dedizione sono qualità che ad essi non mancano, lo si avverte nettamente nella vena lirico-sacrale che infiamma le loro canzoni, come negli arrangiamenti strumentali. Ispirati ed affiatati tanto quanto basta per fare del loro progetto una sorta di roccaforte artistica delle culture e delle tradizioni europee." (Rockerilla - issue 232 December 1999) Italy

".....suggestioni e floridi, seducenti immaginari dispersi in un passato senza tracce, con il gentile tocco che gli è peculiare. E il testimone lasciato roteare nell'aere dai disciolti Dead Can Dance è salvo e nelle mani sicure di una formazione ormai stimata ovunque dopo quasi tre lustri di attività." (Blow Up - issue 18 November 1999) Italy

"Le nuvole erano anche una metafore del viaggiatore, che parte e cammina per le strade del mondo senza sosta, un viaggio alla scoperta del mondo e di se stessi. Gli ATARAXIA si definiscono spiriti erranti e musici viaggiatori: sono partiti dalla nebbiosa pianura padana (incrocio della cultura mediterranea, celtica e balcanica) per un viaggio la cui meta è ancora lontana ed imperscrutabile. Come le nuvole si sono mossi e sempre come le nuvole, leggeri ed eterei, hanno deciso ogni tanto di fermarsi per raccontarci storie dai paesi visitati. L'ultima tappa è stata il Portogallo, una terra compressa fra la Spagna, l'Africa e l'oceano Atlantico, terra che ha saputo fin ora tenere nascosti i propri tesori architettonici eretti dai Cavalieri Templari di ritorno dalle crociati. La testimonianza del loro passaggio è ora racchiusa in questo prezioso cofanetto (sarebbe forse meglio definirmo scrigno) contenente una video casetta ed un CD con la registrazione del concerto tenuto al GARAGE di Lisbona il 10 Gennaio dello scorso anno. Il video inizia infatti con un'introduzione che è una vera dichiarazione di ammirazione per 'i messaggii di pietra' trasmessi dagli imponenti monumenti Portoghesi. La cosa più interessante di questa operazione sono i brani nuovi composti appositamente per questo tour e che risultano, non solo per gli appassionati del gruppo, imperdibili. Brani che sono la dimostrazione dell'norme maturazione del trio emiliano nel comporre la musica. Si inizia con 'Almourol', ballata dai timbri epici scandita dalla splendida voce marziale di Francesca. 'Omne Datum Optimum' è invece una cavalcata ricca di atmosfere orientali, decisamente mediterranee con un gran lavoro di chitarra da parte di Vittorio Vandelli e splendidi passaggi tastieristici di Giovanni Pagliari. In 'Nossa Senhora dos anjos' serpeggia lo spirito dei primi Dead Can Dance ed il canto di Francesca si eleva alto fra le volte delle immense cattedrali. Dopo questa parentesi mistica, il tamburo da battaglia di 'Batalha' (su testo di Umberto Eco) ci ricorda della nostra origine terrena, mentre a chiusura è posto il brano forse più medievale del programma 'Charola', movimento da sogno per coro, chitarra e flauto. La videocassetta segue abbastanza fedelmente il contenuto del CD; il punto più alto è sicuramente rappresentato da 'Nossa Senhora dos Anjos', canzone difficile dal punto di vista vocale, magistralmente eseguita da Francesca, in atmosfera magica creata dalle luci e dalla presenza semplice ed eterea del mimo Lorenzo Busi. Mi piace immaginarl a riporre i loro strumenti nella sacca da viaggio per continuare il cammino attraverso strade sterrate e borghi dimenticati, per narrare le storie perdute da questa civiltà che è andata avanti senza guardarsi alle spalle, 'restituendo in musica ciò che hanno ricevuto dal silenzio'. La loro prossima meta? Chissà, forse sarà proprio Atlantide, il continete perduto con i suoi miesteri e le sue leggende, o forse sarà quel paese che c'è in fondo a loro stessi, perché il pellegrino è chi viaggia dentro la propria anima e il viaggio è semplicemente........la nostra vita. 'Vanno, vengono......' ....il viaggio continua............." (Grind Zone - March 1999) Italy

"Se c'è una cosa che va senz'altro riconosciuta agli ATARAXIA è la profondità. La profondità e la pazienza nel cercare, meditare, capire, soppesare e ...comporre. In questo straordinario ultimo, pluririmandato lavoro degli ATARAXIA sono riportati i lamenti ed i sospiri di due civiltà, due popoli sommersi dalle acque, dopo una terribile guerra: Atlantide e Mu. L'acqua che inghiotte la terra e paradossalmente la terra che raccoglie quella stessa acqua, a testimoniate l'avvenuto, a ricordare il possibile. 'Lost Atlantis' è una suggestiva raccolta di 11 brani che vogliono ripiortarci tra le antiche mura dei palazzi di quelle città ora sommerse, in mezzo a quella gente, ancora una voltra attraverso suoni dal sapore ancestrale; un 'energia che è ancora forte e che gli ATARAXIA hanno carpito dopo lunghi viaggi attorno al Mare Nostrum. Insomma tutto risulta straordinariamente bello, dalle songs alla copertina. Un disco che farà discutere ma che, nel contempo, sarà anche una sana dose di energia positiva per chi si è sentito distirbato dagli ultimi eventi che l'uomo non ha saputo controllare." (Nobody's land - issue 14 1999) Italy (Flash - issue 130 November 1999) Italy

"ATARAXIA, musici onesti e sinceri, mossi dal supremo ideale del bello, estasiati dai magici misteri della storia e dell'arte. Essi hanno sempre anteposto l'aspetto emozionale della musica a qualsiasi altra esigenza, fosse questa di carattere economico o di semplice pratica convenienza. E' proprio grazie al suo approccio colto e raffinato che il trio modenese gode oggi di un culto internazionale." (Il Mucchio Selvaggio - issue 371 November 1999) Italy

"Gli ATARAXIA entrati in scena sono subito accolti da un auditorium stracolmo, si respira un'atmosfera magica, di grande attesa. Francesca Nicoli, bellissima, fa il suo in gresso in scena paludata di un lungo vestito, sembra quasi una dama da dolce stil novo. Devo dirli che vederli esibire dal vivo provoca una certa emozione, la scenografia è d'effetto. Nei loro brani c'è una fusione eclettica di generi, di stili, di sacro e profano, di culture, di lingue tra l'antico ed il moderno. Siamo prepotentemente attirati in un immaginarioi onirico, estremamente poetico, atemporale. In un panorama musicale piatto, dove l'originalità è sempre più rara, questa band costituisce quasi un unicum." (Marble Moon - issue 13/14 January 1999) Italy

"Quando per una band italiana arriva il video ed il disco dal vivo, be', siamo alla 'consacrazione'. Sappiamo quanto siano conosciuti gli ATARAXIA in Portogallo e questo lavoro era nell'aria da tempo." (Marble Moon - issue 13/14 June 1999) Italy

"Un progetto che dura ormai da 12 anni, quello degli ATARAXIA, un ensemble musical teatrale, con base a Modena, tra i più interessanti ed importanti d'Europa. Anime vaganti, senza limiti di spazio e tempo e, soprattutto, consci di saper d'essere strumenti d'arte. All'udire le loro cantate immaginiamo pure musicanti e giullari di ogni tempo, evocati e radunati per celebrar............Historiae." (Nobody's land - issue 13) Italy

"La complessiva meraviglia delle note, il fascino ancestrale delle armonie, la soave magia delle ambientazioni fanno si che 'Lost Atlantis' commuova inevitabilmente i nostri cuori." (Il Mucchio Selvaggio - issue 367 October 1999) Italy

"Deliziosi esecutori e ricercatori di musica medievale. Splendide voci danno un ampio respiro alle intricate ed arcane melodie. La band ci sembra davvero in forma smagliante. Gli ATARAXIA con questo lavoro si riconfermano colmi di una vena interpretativa e compositiva che con gli anni si fa sempre più fine ed elaborata, nonché coraggiosa, e per degli artisti italiani, è una novità, infatti sono conosciuti in tutto il globo. Long live agli ATARAXIA, menestrelli evanescenti al servizio dei Templari." (Ciao 2001 - issue 9 anno XXXI November 1999) Italy

"Il fascino oscuro del Medioevo è un sortilegio che da frutti preziosi attraverso le mani degli ATARAXIA." (Rockerilla - issue 223 March 1999) Italy

"ATARAXIA che lungo una dura gavetta durata ben 12 anni, hanno saputo dar vita ad un progetto in grado di inglobare, da ogni punto di vista - dalla produzione al mood compositivo - l'essenza di un medioevo sonoro. Oggi ricercata chimera di una moltitudine di new agers dalla scarsa ispirazione. A parere di chi scrive, "Historiae" rappresenta la vera e propria summa di un percorso evolutivo pervicace e genuino: due anni di lavoro per portare a compimento un compact forte di mesmeriche e sublimi ballate medievalegganti. Un vero e proprio viaggio sonoro verso luoghi e tempi oramai inghiottiti dalle spire del destino. Gli ATARAXIA hanno raccolto il testimone dei Dead Can Dance più classici e darkeggianti. Disco vivamente consigliato ai cultori del genere." (Stradanove - 12. 1998) Italy

"Dopo due anni di silenzio dal loro ultimo album gli ATARAXIA tornano a farsi gloriosamente sentire con questo capolavoro artistico, che, come sempre, riesce a proiettraci nella storia regaladoci orge di suoni: magie vocali, tambiri, flauti e chi più ne ha più ne metta." (Eden zine - issue 3) Italy

"Per chi è alla ricerca di suggestioni musicali raffinate e inconsuete, di sonorità che racchiudano lo spessore della rivisitazione storico-letteraria, l'eleganza della sinfonia classica e la plasticità delle immagini filmiche di Peter Greenaway, la strada da percorrere non è lunga, né tortuosa. Il viaggio degli ATARAXIA ha preso le mosse una decina di anni fa proprio da Modena ed è stata proprio la riscoperta delle ambientazioni medievali care all'ambito fra gotico e new age che li contraddistingue a riconciliare questa singolare formazione con la propria terra d'origine." (Stradanove - 10. 1998) Italy

"...una ritmica post-punk fa da base a musiche medievali, rinascimentali, echi celtici, cori sassoni, canti orientali, che rendono questa musica lo spaccato emozionale del turbamento umano, la stupenda colonna sonora del viaggio dell'uomo." (Tommy Magazine and Road to Ruin n.102) Italy

"...un prodotto atipico, colto ed ammaliante...un grandissimo lavoro che è imperdibile se si considera la sua originalità." (Gazzette n.1) Italy

"...le magiche ed arcane atmosfere degli Ataraxia, i fantasmi del mille e non più mille, dell'oscurantismo, continuano ad essere evocate con originalità e fervida creatività.......sale a noi il suono di flauti e rulli di tamburi..." (Necrodark n.5) Italy

"Ataraxia splendido esempio di come anche gli italiani possono essere originali ed esprimere qualcosa di proprio. L'originalità sta nel rimescolare, mutare le proprie conoscenze, gli Ataraxia lo fanno e lo fanno eccome! A pensarci bene la forza del gruppo sta proprio nel captare echi e sensazioni da ogni latitudine e riuscire a filtrarli con sensibilità moderna." (Freak Out n.8) Italy

"Il suono è sempre più puro e si sviluppa in una realtà immateriale ed oscura.......i suoni del miraggio, dell'astratto, sono le cattedrali a parlare, i marmi e le cupole oniricamente esprimono i diafani cori, le palpitanti anime. Inebriarsi di questa atmosfera da notte medievale è d'obbligo come librarsi nell'aria." (Tommy Magazine and Road to Ruin N.105) Italy

"Polverosi ed inquietanti incantesimi medievali scaturiscono dal nuovo emozionante episodio sonoro targato Ataraxia." (Dusk Memories n.4) Italy

"Potrei cominciare raccontando di immagini di bianche scogliere battute da un mare in burrasca, di brumosi giardini celati da vecchi cancelli, di sacre preghiere invocate fra arcate secolari o dimenticate litanie profane......la loro è una ricerca nella nostra memoria, partendo da leggende della età classica, toccando il Medioevo e la sua sacralità, le melodie rinascimentali e arrivando fino a Byron e Yeats." (Neogothic n.2) Italy

"Ataraxia ovvero una ricerca spirituale, intima, generata nel profondo dell'essere, destinata agli spiriti più inquieti e sensibili. L'originalità del suono, la bellezza incantatrice della voce, l'intensità delle liriche, la sperimentazione di forme d'espressione multimediale ne fanno uno dei gruppi più e originali sulla scena di questi anni.........canzoni tristi, malinconiche, teneramente decadenti; nenie funebri con la tastiera in primo piano, visioni del limbo e delle sue anime perse........stati lirici di contemplazione e di esaltazione dello spirito, di purezza e di liberazione; luoghi sacri e misterici, liturgie notturne ed evocative di estrema bellezza, ma anche di mistico terrore........il dominante uso del latino, carico di senso del sacro e dell'ineluttabile. Sono i ritmi di una marcia antica, di una "Danse Macabre", una sacra rappresentazione immersa in un paesaggio animato dai fantasmi gotici del passato, sono suadenti racconti d'amori perduti, di antiche leggende, di sogni infranti, intessuti di oblio e di lontananza come il canto delle sirene ammaliatrici. Poi la musica si fa più oscura e claustrofobica, si richiude in se stessa.........alimentando il senso di oppressione, di smarrimento e di schiacciamento........E cosi il canto degli Ataraxia risorge a nuova vita........è la riscoperta del mondo classico, evocatore di tempi lontani ma non più oscuri ed angosciosi bensi pieni della lucentezza e della solarità della mitologia greca, fatta di armonia, serenità, equilibrio e gioco delle proporzioni. Dominano il senso di spiritualità, di religiosa appartenenza alla natura, di comunione dell'uomo con il Dio. Vi regna una atmosfera serena ed onorica di raggiunta pienezza del vivere e dei sensi. Lunga vita dunque agli Ataraxia delizia dei nostri sensi assopiti, che il futuro possa concedere loro di raggiungere oasi di incommensurabile bellezza e di banchettare alla mensa degli Dei." (Ver Sacrum n.3) Italy

"...tornano gli Ataraxia a deliziarci con altra nuove splendide melodie come solo loro sanno produrre. La chitarra arpeggia in minore, la tastiera è molto organistica ed orchestrale, le batteria scandisce i cori in battere...i tre protagonisti del gruppo hanno definito la loro musica, ma anche il loro feeling come "neoclassico" e penso che questa parola sintetizzi bene la loro produzuine attuale.......godiamoci queste note, ci porteranno a immaginare la bruma della sera che avanza, e copre le silenziose figure marmoreeche ci osservano, che forse vorrebbero parlare e donarci un po'della loro inservibile saggezza." (Neogothic n.3) Italy

"Ataraxia non è che lo specchio della musica che fa e viceversa, è l'anima che ride di quelli che si aspettano clonazioni...la loro maturità è basata su un continuo affinamento della tecnica strumentale e vocale che si fa portavoce d'un genere atemporale, oserei dire mistico e contemplativo, con continui richiami a ciò che è cultura storica, a ciò che è medievale, rinascimentale o barocco. Qui non esiste il discorso del genere musicale, dell'etichetta da affibbiare a tutti i costi, esistono contemplazione e catarsi, l'essere assorbiti dalla musica come un fiume in piena o magari farsi bruciare nelle fiamme infernali. Quei momenti sono degli Ataraxia, sono racchiusi nella loro intimità e finiscono nelle loro canzoni con la parsimonia di chi sente profondamente ciò che fa e che potrebbe fare solo in quella maniera." (Dusk Memories n.5) Italy

"Il trio Emiliano ha realizzato un CD strutturato come un incrocio fra una vera e propria sinfonia classica e una messa cantata in varie lingue moderne e antiche. Tale è l'impegno profuso nell'ambiziosa impresa e la quantità di influssi (medievali, rinascimentali, barocchi, celtici, etc...) amalgamati nei suoi undici movimenti..........I climi rarefatti o solenni dell'opera non scadono mai, del resto, in formule troppo scontate o grevemente oppressive, respirano anzi di una articolata levità solitamente sconosciute al genere, e le performances vocali di Francesca sono sovente davvero notevoli." (Rumore n.26 - April '94) Italy

"L'interessamento da parte di altre nazioni nei confronti degli ATARAXIA, cosa molto inusuale per un gruppo italiano, è forse da ricercarsi nel sound proposto dal terzetto Emiliano, una sorta di crossover dark dove elementi neogotici si sommano ad ambientazioni ed atmosfere medievali, fino ad arrivare ad influenze rinascimentali e barocche, senza dimenticare l'amato postpunk di Divisiana memoria. Anche le lingue utilizzate dalla band possono aver influito sull'interesse destato dagli ATARAXIA in giro per il Vecchio Continente, italiano, latino, inglese, tedesco e francese giocano a regalare suggestivi momenti di abbandono psicofisico. Gli ATARAXIA non seguono nessuna moda imperante in questo momento, sono lontani anni luce da tutto quello che la scena nazionale ed internazionale propone..........Gli ATARAXIA escono da tutti gli schemi, per entrare in un vicolo buio e senza nessun legame spazio temporale col presente. Consiglio l'ascolto in cuffia durante la notte, mentre le tenebre rendono tutto ciò che vi circonda senza forma e privo de spessore." (Rockerilla n.164 - April '94) Italy

"Gli ATARAXIA sono una band davvero anomala nell'attuale panorama italiano, un gruppo che propone un amalgama dove dark sound, influenze rinascimentali e barocche, sonorità postpunk contribuiscono a creare atmosfere neogotiche e medievali." (Dylan Dog n.59 ristampa) Italy

"Ragnatele di ferro nel cuore, come capelli arrugginiti nella mente vuota...e poi, abbagliante luce di giallo grano e di abiti bianchi con soffici capelli. Sono queste le immagini che nascono nella mia mente vivendo la musica degli ATARAXIA e tutto ciò può farmi paura, proprio perché le emozioni possono anche portare a questo." (Mit Liebe und Tod n.1) Italy

"Un disco raffinato e complesso che alterna atmosfere cangianti e poliedriche senza mai risultare dispersivo...., il principale punto di forza dell'estetica musicale degli ATARAXIA è senza dubbio riscontrabile nelle complesse ed articolate evoluzioni vocali di Francesca Nicoli, rese ancor più affascinanti ed evocative attraverso una fittissima trama di sovrincisioni corali che ne amplifica la già ragguardevile policromia espressiva; anche se d'altra parte tutto il disco nella sua globalità ci offre una sintesi di una sensibilità di gruppo che risulta praticamente inscindibile. E' un'opera di armonia superiore e purissima che brilla di luce propria, e proprio in questo senso deve essere apprezzata ed amata. Senza riserve, quindi. Per amore del bello, per il gusto di emozionarsi." (Melodie e Dissonanze n.5 Giugno/Settembre '95 by Stefano Covili) Italy

"Nient'affatto prevedibili e assoggettati alle logiche di mercato gli ATARAXIA debuttano con un'opera protesa verso sonorità drammatiche, talora liturgiche che scandiscono eccentricità e polemiche sommate ad un sincero amore per le componenti gotiche e il dark-sound. Lontano anni luce dalla civiltà modernista disinteressata agli aspetti più spirituali della vita e con una attitudine che si rivela subito sommessa e distante, il terzetto modenese propone emozionanti immagini di fulgida espressività solare catturando l'assenza mistico-religiosa delle componenti rinascimentali e barocche, proiettando flebili canti notturni dalla natura tenebrosa in una suggestiva alchimia sonora sostenuta da elegiache ambientazioni capaci di abbandoni psicofisici e stati d'alterazione visionaria. Crepuscolari fibre di argentea bellezza si insinuano, sinuosi contrappunti metafisici vengono superbamente cesellati, militaresche etmosfere celano affreschi quantomai deliziosi delineando il carattere retrospettivo e sfuggente di artisti slegati da qualsiasi idioma precostituito, anzi interpreti di un linguaggio originale e affascinante che assurge energia vitale dall'infinito per spogliarsi di ogni peso schematico e superare la barriera limitante della percezione ordinaria." (Freak Out n.12) Italy

"ATARAXIA, il sogno. Voce e Suoni, caratteri d'oro scolpiti in un mare di cristallo. Venere, la dolce, si staglia di fronte a noi. Immagini che fuggono, celestiali visioni. Le lusinghiere notizie raccolte si sono rivelate verità assolute. La realtà ha superato l'immaginazione. Atmosfere cupe, dolci, barocche e medievali che si susseguono. La Poesia. La voce che ti accarezza, facendoti sognare, poi ti scuote, risvegliandoti improvvisamente. E la mente va...grazie. Il fascino e l'eleganza delle composizioni, le onde del mare che si infrangono sugli scogli, in una umida nuvola che tutto avvolge..." "...l'aura beltade ond'ebbero/ristoro unico a'mali/le nate a vaneggiar menti mortali..." (Ver Sacrum n.5) Italy

"Meritata consacrazione del lavoro di notevole qualità artistica svolto dalla gothic band italiana più originale." (Mit Liebe und Tod n.2) Italy

"Potranno delle fredde parole rievocare le emozioni che hanno infiammato i cuori e le menti dei presenti a questo insolito convivio? Il concerto, come una sorta di rappresentazione medievale, si è svolto in due distinti luoghi, la prima parte all'interno della piccola chiesa sconsacrata, la seconda parte su di una specie di palco naturale all'interno di un cortiletto adiacente alla chiesa. Si è potuto apprezzare il ritorno del mimo Lorenzo Busi che con la sua figura ieratica e misteriosa ha infuso nuove magie allo spettacolo. Emozionante è stata l'esibizione della cantante Francesca Nicoli, quasi in trance, totalmente immedesimata ed assorbita dalla malia del luogo. Molto sentita è stata la partecipazione del pubblico presente, lunghi e calorosi applausi hanno segnato il finire dell'esibizione. Al termine è rimasta la sensazione di aver partecipato ad un'irripetibile esperienza esoterica." (Mit Liebe und Tod n.2) Italy

"La Malédiction d'Ondine è un album che vi fa onore e che ci riempie di gioia, qui è un altro il passato che entra in ballo, assai più distante e inebriato d'arcano, di sublime. Gli ATARAXIA ci fanno sognare di foreste incantate ed albe ancestrali, allestendo uno spettacolo sonoro che rimanda ai fasti della danza trobadorica e dell'aria celtica in un ritorno di fiamma altamente emozionale. La Malédiction d'Ondine è l'antico che sa di eterno, baleni di magia sospesa tendenti al sacro, lusingati da strumenti a corde e keyboards carichi di forze radiose e liquidamente evocative, con la voce di Francesca Nicoli spesso lanciata in duttili virtuosismi di potenza lirica che specie nei tono bassi so far vibrare le corde dell'anima. Un'ora di ascolti 'profondamente ascensionali' e visioni leggendarie che mettono a segno un rientro scritto con la luce e col cuore." (Rockerilla magazine, April '95 issue) Italy

"...Con una finezza di arrangiamenti elettro-acustici che distanzia anni luce le legioni dark teutoniche e la voce operistica di Francesca Nicoli pervenuta a piena maturità espressiva, un disco fra i più intensi ed ispirati esempi di lirico neo-arcaismo dell'intero panorama internazionale odierno." (Rumore magazine, April '95 issue) Italy

"...lo scopo finale viene raggiunto : l'evocazione atemporale in unità di storia e musica di vicende eterne, intime ed universali. Il mito ed il sacro sono ancora tra di noi." (Demos newsletter) Italy

"...conferma la totale affermazione degli ATARAXIA, nell'anno del suo decennale!" (Marble Moon n.2) Italy

"...il disperato bisogno di riviver le proprie esperienze in un'altra epoca lo hanno mirabilmente dimostrato gli ATARAXIA che hanno letteralmente emozionato e commosso il pubblico. La loro esibizione è stata sottolineata dalla performance di un mimo perfettamente in simbiosi con il contesto sonoro- concettuale della band. Grazie ATARAXIA....." (Neogothic n.6) Italy

"La loro raccolta stampa è una imponente collezione di elogi da parte di fanzines e riviste specializzate di mezzo mondo, hanno pubblicato tre album nel giro di dodici mesi e partecipatato ad un numero impressionante di compilations internazionali e vengono spesso richiesti all'estero per concerti, ma soprattutto i modenesi ATARAXIA hanno saputo mettere a punto una personale fusione elettroacustica di malinconica sensibilità dark e influssi che scavano nell'arco dell'intera storia musicale mediterranea, dal medioevo al Rinascimento al barocco, fra incantamenti mistico-folklorici e maestose suggestioni operistiche." (Rumore - issue of June '95) Italy

"...siamo dunque su note ambientali, minimaliste e gotiche, che se per alcuni sono maturate in senso elettronico e tecnico, per altri restano, quasi contro corrente, in note forse meno radicali e comunque memori di un passato affascinante........per gli amanti del pasato, un posto in prima fila per chi facilmente si ossessiona ancora di fronte a quell'atmosfera sonora essenzialmente dolce, classica e mai troppo industriale." (Dynamo - issue of May '95) Italy

"Molto vari i pezzi, atmosfere medievali, mistiche ed eteree incrociano nervosismi inquietanti e sublimi litanie barocheggianti. Una formazione molto riconosciuta all'estero e che è da considerarsi tra i capostipiti dell'onda neoclassica dei nostri tempi." (Outré 1995) Italy

"Se si conoscono le lingue utilizzate è realmente impossibile rimanere indifferenti alla narrazione, non immedesimarsi nei protagonisti della canzone.........La stupenda voce di Francesca non si è mai prestata cosi' bene a interpretare canzoni tanto diverse, eppure indissolubilmente legate tra loro. Non rimane che sperare che questo gruppo cosi' completo e in continua evoluzione ci regali al più presto un nuovo ennesimo capolavoro." (Ekate n.6.5) Italy

"Un lavoro interessantissimo in bilico tra avanguardia e tradizione." (Musiche - La Repubblica October '95) Italy

"Mi è capitato negli ultimi tempi di ascoltare una quantità di compilations di genere dark-gotico senza mai scoprirvi una formazione che seppur lontanamente si avvicinasse al talento dei modenesi ATARAXIA, il cui nuovo album incanta sia nelle dolci e nostalgiche ballate acustiche dedicate alla primavera, che nelle successive tracce più elettroniche e tormentate ispirate al sopraggiungere dell'inverno, con una sempre più sorprendente Francesca Nicoli in aria di Galas." (Rumore - Novembre '95) Italy

"Dei gruppi musicali di cui si nutre la cosiddetta scena alternativa italiana, i modenesi ATARAXIA sono in assoluto il progetto più curioso ed intrigante. Nei suoi ormai dieci anni di attività, il trio, cui fa capo la timida e lunare cantante Francesca Nicoli, è riuscito a mettere a punto una personalissima combinazione elettroacustica fatta di sensibilità gotiche, fortemente influenzate dagli incantament medievali dei trovatori, sonorità barocche, neoclassiche, operistiche ed orientaleggianti. Molto particolari sono anche i loro concerti, performance multimediali con tanto di recitazioni di testi poetici, proiezione di filmati, danze e mimica." (Elle - Novembre '95) Italy

"...il discorso fila sui binari della ballata elettroacustica virata in gotico, ambito nel quale i menestrelli di Modena si muovono in tutta naturalezza, cavalcando l'aspetto luminoso della evocazione e della memoria che guarda al Medioeco come ad un' isola perduta riflettendo altresi' sui problemi di oggi, la vera età oscura............un album di riflessioni, talora anche drammatiche, tra passato e presente, di interrogativi resi con cifra grave e al tempo serena, al chiarore di una luna che non fomenta spiriti maligni ma sogni che accarezzano lembi di luce." (Rockerilla - December '95 issue) Italy

"Ritenuti tra i capostipiti dell'onda medievaleggiante e neoclassica si distinguono per una sonorità originale che abbraccia diverse culture in vari livelli d'espressione. I testi dei brani racchiudono una spiritualità sofferente, una dimensione emozionale forte e poetica, malinconica e si manifestano in diverse lingue e chiavi di lettura. Rappresentano dunque l'interiorità in ogni suo meandro più ignoto." (Outré - issue 4) Italy

"Bellissima questa ennesima uscita per ma band Modenese.........Il lavoro molto melodica e forse più veloce rispetto al solito. Francesca usa la voce più 'morbidamente', chiara e spinta verso acute tonalità. Mi perdo continuamente incontrando ville cinquecentesche in un pomeriggio di grigia nebbia e biondi cavalièri che ne attraversano i parchi a cavallo..............brani veramente seducenti..........." (Outré - issue 4) Italy

"La magia della rocchetta Mattei è documentata nel nuovo video degli ATARAXIA ogni singolo momento del video è stato legato ad un brano musicale con una grande capacità inventiva. Il connubbio suono-immagine da sempre colonna portante del gruppo è qui esplicitato dagli ATARAXIA come mai prima. 'La luce alata valicherebbe?' è il documento visivo-sonoro di tutte le emozioni del mondo ATARAXIA, da avere..............." (Neogothic - isssue 7) Italy

"Noncuranti ed impietosi i granelli di sabbia scorrono veloci nella clessidra dell'esistenza e nella loro corsa verso la levigata monotonia dell'eternità, c'è solo consentito fotografare ed imprimere nella nostra memoria i momenti vissuti, custodendone gelosamente il ricordo.........In sintesi ciò che ho asserito è il motivo per cui mi sento molto legato alle sonorità degli ATARAXIA..............Ascoltandoli il diluvio dorato si interrompe, iverte il suo corso e fa si che l'incantesimo abbia inizio!!! Le frontiere temporali, ormai indebolite, permettono all'immaginario di far fluttuare i propri pensieri verso mitologiche e leggendarie terre, sature di romanticismo e di delicata malinconia..........Consiglio l'ascolto di questo CD a tutti coloro che amano l'arte e che come me ritrovano in essa un profondo appagamento spiritusle......Miglior gruppo italiano!!!" (Neogothic - issue 7) Italy

"LIVE...Nuovamente le nostre orecchie sono state deliziate dal suono dei modenesi ATARAXIA...............Questa volta il mimo che sempre accompagna le musiche dei medieval-rinascimentali ATARAXIA ha avuto molto spazio a disposizione ed è assurto a protagonista incontrasto. I suoi costumi ed i suoi movimenti molto naturali, ben si legano alle sonorità e ai temi delle canzoni interpretate. Complimenti quindi a Lorenzo Busi ed ai suoi indovinati volteggi." (Neogothic - issue 7) Italy

"LIVE....Si è trattato di un concerto acustico........La cornice questa volta è stata quella di un intero paese in provincia di Firenze che come tutti gli anni è stato letteralmente lasciato in mano agli artisti da strada. Ogni angolo del paese è stato occupato da qualcuno ed in breve il paese ha cominciato a pulsare in ogni suo centimetro. Gli ATARAXIA si sono sistemati in un piccoloripiano dirimpetto ad una strettisma scalinata costeggiante una piccola e panoramica rupe. Con il volto al tramonto e gli sguardi lontani, gli ATARAXIA hanno presentato uno spettacolo acustico forse ancora più avvolgente ecarismatico de quello elettrico. In un certo senso si è ripetuta la magia dell'annoscorso a Castiglioncello-Moraduccio.........." (Neogothic - issue 7) Italy

"Prolifici e sempre bravissimi i modenesi ATARAXIA. Sembra quasi di assistere alla diversa percezione storica, iconografica ed immaginifica che si ha di due diversi periodo storici importantissimi per la storia della cultura occidentale: il Rinascimento ed il Medioevo. .......ATARAXIA che continuano a stupirmi ad ogni uscita per ispirazione, creatività, scelte musicali e documentazione storico-letteraria. Concludo con una nota speciale per la bellezza dei suoni prodotti dalla chitarra acustica di Vittorio Vandelli....." (Marble Moon n.4 - 1996) Italy

"Sfuggono alle definizioni, gli ATARAXIA, evidenziando ad ogni passagio un approccio dove l'estrema attenzione per l'estetica dei suoni non va a scapito della loro profonda ed a tratti inquietante emotività : un risultato tutt'altro che trascurabile, un ennesiam prova di come il desiderio di sperimentare non debba necessariamente tradursi in qualcosa di eccessivamente ostico." (Il Mucchio Selvaggio - May 1996 issue) Italy

"Con sorprendente rapidità e mio immenso piacere, i modenesi ATARAXIA sono giunti al loro quinto CD. Non si può fare a meno di innamorarsi delle loro seducenti, ancestrali malinconie, dei loro inarrivabili slanci di crepuscolare decadenza, del pathos sublime della voce di Francesca Nicoli. E mentre il nostro più oscuro e recondito sentire piange e si commuove tra raffinatissime soluzioni operistico-orchestrali, classiche melodie, preziose citazioni barocche ed "oceanici" spunti pop, non possiamo far altro che toccare con mano la nostra antica tristezza e da capo far ripartire il CD." (Raro - May 1996 issue) Italy

"Costruzioni musicali modellate dalla ricerca progressiva mai a circuito chiuso, che indaga a fondo nel patrimonio di sonorità medievali, barocche e classiche, la lucidità intellettuale ed il lirismo neo-romantico che animano le tematiche velate di simbolismo dei loro concept-albums; questo, in rapida rassegna, l'iter artistico di una delle più colte e suggestive formazioni che l'underground italiano può offrirci: ATARAXIA. ...........la musica vuole essere colonna sonora di una tragedia, sublimata in toni operistici, sinfonie elettroniche ed eterei, glaciali effetti dark. Nel nuovo album degli ATARAXIA le componenti barocche e neo-classiche risultano predominanti........In ogni caso, un incantesimo da scoprire in tutte le sue arie ombreggiate!" (Rockerilla - May '96 issue) Italy

"Il preannunciato concept-album dei modenesi ATARAXIA si presta ovviamente alla perfezione a valorizzare le interpretazioni in vena più 'operistica' del solito di Francesca Nicoli, alternando calzanti situazioni gotico-tastieristiche con pagine medievaleggianti arpeggiate dalla chitarra acustica........." (Rumore - May '96 issue) Italy

"Il gruppo di Modena ha dimostrato nel corso di questi anni di attività di essere, almeno per quanto riguarda l'Italia, il più grande gruppo di musica neo-gotico medievale. Negli ultimi lavori si nota una maggiore prevalenza del suono acustico, dove tastiere e chitarre contornano con sottili melodie la stupenda voce di Francesca Nicoli. Il cantato si modula in differenti lingue e in tonalità molto profonde, calse, in grado di raggiungere toni quasi atipici per una voce femminile." (Dark Entry - 1996 issue) Italy

"Non so se vi piace l'opera, quella classica intendo, beh se l'argomento vi è ostico avvicinatelo grazie al gruppo di Francesca Nicoli che ha ormai abbandonato i lidi del rock, in favore di un approccio globale all'argomento musica, un vastissimo panorama in cui trovano posto giochi, tastieristici vagamente progressive, arie settecentesche, brani d'opera vera e propria.... Per palati raffinati e per chi sa guardare in ogni direzione." (Dynamo - May 1996 issue) Italy

"...gli italiani ATARAXIA danno sfogo ad una vena dark magniloquente e sinfonica. Non volendo però limitare gli orizzonti della loro musica, che tra l'altro denuncia una marcata tendenza verso lo sperimentalismo, con l'opera in questione danno una consistente lezione di virtuosismo compositivo. Il tutto è portato avanti in maniera molto suggestiva, con largo uso di sintetizzatori in stile Ozric Tentacles, e miscelando sapientemente vari stili, dal barocco alla new age." (Metal Shock - May 1996 issue) Italy

"Finalmente sull'erbosa balaustra di una stretta scala, reliquia di quello che fu un borgo medievale, c'è una tavola imbandita; proprio la salvifica immagine che il viaggiatore stremato spera di vedere presto, ed è a questo punto che il concerto ha inizio. Ciò che mi colpisce innanzitutto è il colore rosso, dorato e caldo che dalle cose di scena si trasmuta in un alone che riveste anche le persone, penso che l'insieme sia abbagliante. Mi perdo ad osservare i particolari. C'è una conchiglia, c'è una mazzo di rose scarlatte, e c'è persino un foglio di spartito della musica del FAUST........La sera la musica ha inizio, è dolce e nostalgica, ammalia anche molti dei curiosi che oramai col loro peregrinare saturano la scala. Come in una splendida favola l'uomo capitato per caso si ferma a pensare. E questo è siciramente GRANDE! Quello a cui ho assistito è stato un coinvolgente concerto acustico che dimostra le innegabili doti dei musicisti e la notevole intenzione di far vivere pienamente la musica, anche ricorrendo al linguaggio simbolico dei meravigliosi oggetti che arricchiscono la scena a all'arte di un bravissimo mimo." (Mit Liebe und Tod - issue 3 1996) Italy

"Questo lavoro rappresenta sicuramente un tributo per tutte quelle anime femminili che tanto avrebbero potuto dare (a livello artistico e non solo) ma che tanto hanno dovuto reprimere. Sono tredici storie di donna in cui riconoscere in ognuna una parte di noi. Tredici personalità e psicologie femminili tratteggiate musicalmente in maniera diversa, tredici spiriti estremi che ci fanno partecipi del loro vissuto esistenziale di dolore e morte. Molteplici sono le suggestioni musicali: una composizione spagnoleggiante, canzoni medievali e rinascimentali, brani eterei e marziali, un valzer e persino un'aria operistica a dimostrazione del notevole talento compositivo di Vittorio e Giovanni. Un'ulteriore prova della maturità artistica di un gruppo in grado di regalarci tali gemme preziose, di emozionarci, di ammaliarci e rimanere sempre delle persone timide e meravigliose. Lode a voi nostri amati musici, Lode agli ATARAXIA!" (Mit Liebe und Tod - issue 3 1996) Italy

"Una duplice riflessione sulla vita e la morte nel ciclo eterno ed immutabile delle fasi lunari. Aprile, il mese della primavera, della vita sbocciata, ecco gli archetipi dell'infanzia che appare come un mondo vivo ma lontano nel sogno di una bambina vestita di bianco con candidi gigli a coronarle il capo. Segue un caleidoscopio di immagini coloratedi fantastico e di arcano: sirene, ricci di mare, limoni, lucciole, pesci, arcobaleni e clementine dove la voce di Francesca cattura e avvince grazie grazie alla musica ipnotica ed avvolgente. Novembre, stagione dei morti, della morte intesa come momento di passaggio, di trasmutazione interiore, di serena, saggia accettazione del placarsi delle passioni mortali. E' l'ora di abbandonare l'orgoglio, di chiudere le ferite grigioverdi simboli delle pulsioni latenti, dei desideri inespressi, del potenziale irrealizzato per non diventare vittime di un astioso spirito vendicativo. In questa seconda parte la voce è cupa, dura e sprezzante, la musica è notturna e sembra assumere delle valenze sacre: Francesca è Kore/Proserpina che torna agli inferi. In definitiva: un lavoro bellissimo a appassionato in cui immedesimarsi emotivamente e spiritualmente, un cammino, certo non privo di spine, teso all'introspezione ed alla rinascita." (Mit Liebe und Tod - issue 3 1996) Italy

"La loro musica emana da antiche tradizioni perdute nel cuore del Medioevo, da un intimismo afflitto e decadente di crepuscolare memoria, da un estetismo languido e malinconico che, attraverso lo sguardo, commuove lo spirito.......la band modenese ha rivolto il proprio interesse alla musica 'antica' trovando inesauribili fonti d'ispirazione non soltanto nel Medioevo ma anche e soprattutto nel Rinascimento e nella musica barocca. Atmosfere gotiche ed arie operistiche, vicioni bucoliche ed ambientazionineoclassiche, spunti elettronici e accenni pop fino a citazioni letterarie che vanno dai classici latini ai maledetti francesi, elaborati con raffinata sensibilità in un contesto di nostalgica ipocondria. Vantando come elemento di spicco la bravissima Francesca Nicoli, che scrive testi in sei lingue ed è dotata di una voce in grado di modellarsi con disinvoltura su qualsiasi tonalità, gli ATARAXIA, sono in breve divenuti un autentico fenomeno di culto a livello internazionale, e questo anche grazie alle loro rappresentazioni multimediali, veri e propri 'concerti recitati' in cui l'ensamble fa della propria musica 'un'oasis di contemplazione pura' ed altresi'uno strumento per rivelare l'arte nella molteplicità delle sue forme. (Il Mucchio Selvaggio - May '96 issue) Italy

"..........nel Febbraio 1995 gli ATARAXIA firmano il loro primo grande capolavoro : un concept album interamente dedicato a personaggi femminili, perlopiù mitologici, la cui storia è strettamente connessa al mare o all'acqua in genere. Tra avvolgenti spunti acustici, suggestive malinconie ed inebrinati mestizie, il disco è sicuramente una delle migliori prove offerte dal trio emiliano." (RaRo! - issue July/August 1996) Italy

"...ogni album degli ATARAXIA è diverso dagli altri, e anche stavolta questa consuetudine è stata, per cosi'dire, rispettata. Vi consiglio di ascoltare il CD nel silenzio più assoluto, a tramonto inoltrato, scivolando nell'oscurità insieme alla musica. ATARAXIA veramente al meglio quindi sempre meno definibili, un album che farà impazzire chi è lontano dai luoghi comuni e dalle etichette sempre più strette per loro. Per chi ama la bella musica suonata bene, fuori dalle mode e fuori dal tempo......." (Neogothic - issue 8 - 1996) Italy

"A conferma della propria inarrestabile vena creativa, il trio pubblica proprio in questi giorni un nuovo CD. Diviso in undici movimenti di rara e aristocratica bellezza, il disco è totalmente incentrato su motivi barocchi a volte pacati e commoventi, altre marziali e solenni, ma comunque resi magistrali dalla chitarra impeccabile di Vittorio Vandelli e dalla maestosa voce di Francesca Nicoli; sarebbe un delitto farselo sfuggire!" (RaRo! - October 1996 issue) Italy

"....gli ATARAXIA hanno dato vita ad uno spettacolo emozionante, coinvolgendo i presenti in una catarsi collettiva, in un estatico rapimento creato sia dalla musica che dalle eleganti mimiche del caratterista Lorenzo Busi. Su tutto ha trionfato la voce, inarrivabile, di Francesca Nicoli : duttilità e potenza unite assieme in un' esibizione impressionante la cui irruenza avrebbe lasciato senza fiato anche un tenore." (Mucchio Selvaggio - July/August issue 1996) Italy

"Gli ATARAXIA confermano il loro ruolo di fuoriclasse nell'ambito della folta colonia dark-wave italiana con vesti più sobrie ed acustiche del solito mettendo in luce la bella voce di Francesca Nicoli in una serie di composizioni baroccheggianti." (Rumore - December - 1996 issue) Italy

"...i modenesi ATARAXIA, senza dubbio il gruppo più importante dell'intero panorama nazionale, sia dal punto di vista artistico che per i consensi ottenuti non solo in patria abbracciando prima il folk tradizionale, poi la musica rinascimentale e infine un suggestivo immaginario barocco, in un 'espressivita' globale che coinvolga anche la scultura, le arti figurative e la recitazione." (Mucchio Selvaggio - December '96) Italy

"La capacità di esprimere in musica la concezione del bello ideale, nonche' l'elitario e decadente intimismo che ne caratterizza le composizioni, fanno degli ATARAXIA una band unica ed inimitabile : non tanto per il mero valore musicale delle loro opere, che rimane tuttavia altissimo, quanto per la commozione e l'elevazione spirituale che queste infondono." (Mucchio Selvaggio - Gennaio/Febbraio '97) Italy

"Gli ATARAXIA dopo aver pubblicato qualcosa come sei CD che definire veri e propri capolavori è veramente restrittivo, tornano alla ribalta con un nuovo lavoro. In casa ATARAXIA si respira un'aria nuova: dalla forte impronta medievale che evaporava dai loro primi lavori, si passa con questo CD, a tematiche, sonorità ed atmosfere più leziose e barocheggianti intrise di passione, drammaticità e poeticità. L'intero album è il magnifico risultato di una minuziosa e maniacale ricerca storica, sonora ed ideologica..." (Metal Shock - issue 233 Feb. '97) Italy

"...ecco salire sul palco Vittorio Vandelli alla chitarra e Giovanni Pagliari alla tastiera che danno inizio all'opera, .......posso finalmente ammirare la divina voce di Francesca che appare sicurissima elegante e passionale. Lo spettacolo e la prestazione degli ATARAXIA sono stati d'incredibile bellezza e passione e la teatralità della loro musica è stata enfatizzata dalla meravigliosa presenza di Lorenzo Busi nella figura del mimo danzatore che interveniva durante quasi tutti i pezzi con dei meravigliosi e sempre diversi abiti e maschere a tema, creando tutta una serie di poetiche ambientazioni. Non trovo altre parole per descrivere questo concerto...una vera e propria opera eseguita da quattro magnifici artisti." (Metal Shock - issue 236 April '97) Italy

"...un condensato di rara bellezza...in cui il tempo sembra essersi veramente fermato,...un degno epilogo del concetto di barocco." (Marble Moon - issue 7/8 '97) Italy

"Indecisi fra il bel canto, Diamanda Galas, la musica medievale, Ennio Morricone, la tradizione gaelica e quant'altro gli ATARAXIA sono un gruppo del tutto particolare. Fra i pochi temerari delle tenebre ad essersi ritagliati uno spicchio di successo fuori dai patri confini, i tre emiliani banchettano a suon di acustiche visioni ed inondazioni tecnologiche. La quantità di lingue usate dalla umbratile e mesmerica cantante potrebbe far impazzire il decano dei poliglotti." (Jammai - issue 15 January '97) Italy

"Da undici anni girano per l'Europa portando la loro musica nei festival, nelle fiere, nei 'posti di ristoro', come i menestrelli un po' apolidi che si vedono nell'iconografia medievale più classica. Gli ATARAXIA hanno celebrato il rituale consueto del loro spettacolo, invitando il pubblico ad entrare in un mondo "cosi' lontano cosi' vicino", fondendo nella propria performance la palpabile curiosità degli spettatori che numerosissimi hanno popolato il cortile antico e buio dela Rocca. Una tastiera e una chitarra acustica filtrate da sapienti miscele di effetti a creare un tappeto sinuoso ed articolato di suoni ricchi, avvolgenti, generosi come un recinto d'ovatta sonora messo li' per accolgliere-sedurre-preparare l'ascoltatore. Poi, una voce femminile rotonda e calda, su un registro di mezzosporano, a muoversi su fraseggi a volte semplici e spezzati come parole non finite, altre volte larghi ed ariosi come messaggi alati, in una metrica testuale dilatata e stravolta, come a rifrangere ogni vocale in una miriade di specchi sonori. E in questo fitto evocativo giardino vistuale si muove un mimo, che veste costumi elaborati e originali, come lunghe vesti a campana e cappelli dalla smisurata eccentricità, e che traduce in danza pagana gli scenari affrescati dalle note." (La Gazzetta di Reggio - 23/06/97 art. di Marco Macchi) Italy

"Nell'affascinante cornice del chiostro di S. Rocco - un luogo che come pochi altri si presta ad accolgliere le raffinate melodie del trio emiliano - gli ATARAXIA hanno ritriovato il pubblico di casa all'indomani di una incoraggiante tournée che in primavera li ha portati fino in Portogallo. La band ha proposto episodi inediti, accumulati nel corso di una insolita pausa discografica che dura da più di un anno.................."Lost Atlantis" un disco incentrato sul mito di Atlantide e Mu, con la complicità del mimo Lorenzo Busi e dei suoi nuovi incantevoli costumi, ha eletrizzato la platea; si tratta di composizioni dall'indole sperimentale, in cui elettronica e musica antica s'incontrano, alla insegna di una ricerca che è allo stesso tempo sonora ed interiore. Ancora una volta, quindi, gli ATARAXIA sono riusciti a creare un singolare affresco in cui musica, arte visiva e tensioni spirituali s'intrecciano in un suggestivo, inimitabile connubio." (Il Mucchio Selvaggio - n. 277 October '97) Italy

"Finalmente l'ultima opera degli ATARAXIA mi è arrivata fra le mani, ero impaziente di godere ancora della dolcezza e dell'armonia del terzetto modenese. Brani di una malinconia serale quasi struggente, acustici, in cui la superba voce di Francesca Nicoli primeggia su tutto, eco delle grida di antiche ninfe addolorate, Album molto intimista, raccolto su se stesso......... .......Fatto per sognare!" (Neogothic zine - issue 9/10 1997) Italy

"La musica di ATARAXIA esige, senza mezzi termini, la massima attenzione per donare, come giusto contraccambio, il massimo coinvolgimento emozionale....................una volontà di fare qualcosa fuori dal comune in maniera da venire ricordata nel tempo. Tempo e spazio, spazio e tempo, due aspetti predominanti della band Modenese capace di creare attorno a se' un alone di mistero che favorisce il crescere lineare della popolarità presso i vari adepti della musica e li insigna a divenire gruppo di culto. Un lavoro "grandioso" una vera sinfonia di brani classici dall'andamento trionfale, una grandiosa orchestrazione eleva il valore sonoro ed intellettuale del minuzioso intarsio di arie galoppanti tra fulgidi incamminamenti e delicate dolci carezze sfiornati una vellutata superficie e culminanti in una sublime solenne apoteosi. L'opera nella forma d'arte, nella bellezza suprema, nella musica come comunicazione tra aspetti terreni diversi. La musica scorre "liquida", espressione di una totale maturazione, i testi, come sempre articolati e babelici, raggiungono un invidiabile livello poetico e necessitano di acuta concentrazione. E cosa dire della voce di Francesca ? E' calorosa e possente, ma allo stesso tempo dolce e melodica, capace di donare alle composizioni la giusta impronta, il giusto effetto che eese richiedono; la sua voce non è soltanto un normale suono, semplice o articolato che si diffonde dagli organi vocali, ma è un impulso interiore, un richiamo alla coscienza, quasi una vocazione spirituale............Si rimane sconcertati dall'immensità delle orchestrazioni, dall'espressività delle canzoni e dal notevole impatto sonoro....... Una ricerca interiore, un avvalersi del passato e delle sue vestigia per affrontare il futuro." (Nobody's Land - issue 10 '98) Italy

"........è la celebrazione dell'età di mezzo, delle antiche leggende che i pellegrini in viaggio verso Roma si narravano negle "spedali". Viene ricreata l'atmosfera delle antiche corti in un trionfo di melodie dolci e sublimi e suoni di flauti ed arpe. Brani di rara bellezza fra cui splende "HISTRIONIA", l'irrestibile ballata di un impertinete giullare, il cui testo non può non ricordare gli ammonimenti delle danze macabre quattrocentesche." (Ver Sacrum - issue IX - 1998) Italy

".......spaziano dalla musica medievale a quella rinascimentale, il tutto partendo dalla creazione ex novo di brani lontani da schemi accademici ma in perfetta sintonia con lo spirito dell'età media." (La Gazzetta di Reggio - 4 Luglio 1998) Italy

"Una band colta, elusiva, eterea ed estremamente aristocratica nella sua scelta musicale. Nessun alito di mediocrità ha mai sfiorato gli ATARAXIA. Una splendida creatura in costante evoluzione aristico-culturale che da oltre dieci anni delizia l'animo degli ascoltatori più sensibili ed esigenti. Il gruppo emiliano ha partorito nel corso del' 90 una serie di opere sublimi, impressionanti nella loro sublime rielaborazione di temi classici e barocco- rinascimentali, sempre intriganti e profonde le liriche, necessario complemento di un'esplicita visione simbiotica di arte e vita. Un gruppo per il quale ogni etichetta è davvero superflua." (Psycho! magazine - issue 18 - July/August 1998) Italy

"Sempre più laciato con presenze in prestigiose compilations e collaborazioni con etichette internazionali, il trio Modenese approda ad una sussudiara della svesese COLD MEAT INDUSTRY con un nuovo lavoro, in parte dal vivo, che reinterpreta ballate medievali con arrangiamenti elettroacustici, ma nel pieno rispetto dello spirito tradizionale." (Rumore - October 1998) Italy

"Registrato parte in studio e parte dal vivo il lavoro sancisce anche un emblematico sodalizio con la stimata etichetta svedese Cold Meat Industry che lo ha licenziato per il suo giovane marchio sussidiario. Ancora una volta rimaniamo incantati all'ascolto di magiche ambientazioni sonore e di straordinarie armonie vocali, sobbalzando al cospetto delle due appassionanti rivisitazioni dei Carmina Burana." (RaRo! - October 1998) Italy

"Ritornano i cavalieri della foresta incantata per deliziarci con i racconti della loro ultima avventura sonica. Sto parlando ovviamente degli ATARAXIA e del loro nuovo capitolo licenziato dalla Cruel Moon Int con tutti gli nori del caso (oltre al formato standard circola anche un picture disc LP). Con gli strumenti colorano piccole magie acustiche che rifulgono come le antiche vetrate di una cattedrale gotica, vere e proprie odi ai valori universali dei sentimenti narrate col linguaggio del folklore celtico e la voce schietta dei trovatori, mai cosi' bravi e reggere il gioco delle rivisitazioni e degli arrangiamenti, col bel canto di Francesca avvinto nella danza amorosa dei 'corteggiamenti' lirico-strumentaliche danno vita alle nove splendide suites raccolte nel disco. Non fatevelo scappare!" (Rockerilla - October 1998) Italy

"Per il sottoscritto gli ATARAXIA rappresentano una delle massime espressioni musicali di sempre. Dopo i due anni di silenzio la band capitanata dalla splendida voce di Francesca Nicoli, torna con un album che contiene delle leggiadre ballate medievali, suonate con un gusto ed una classe incredibili. L'atmosfera che le composizioni riescono a trasmettere è tale che, chiudendo gli occhi e lasciandosi trasportare dalla fantasia non faticherete a trovarvi nel bel mezzo di un borgo medievale, ricco di fascino e di atmosfera. Inutile citare i singoli brani, visto che la qualità generale dell'intera opera è eccellente, cosi' come la scelta delle immagini e la cura della copertina. Al di là dei generi e dei gusti personali il lavoro degli ATARAXIA è talmente bello da riuscire a far breccia in tutte quelle persone che cercano nella musica intelligenza, personalità e maestria compositiva. Senza "Historiae" cosi' come senza tutti gli altri capolavori della band, alla vostra collezione di dischi/CD macherebbe un qualcosa di assolutamente fondamentale, quindi fate vostro al più presto questo piccolo gioiello." (Grind Zone - October 1998) Italy

"Notte magica e tempestosa con i gotici ATARAXIA,..band che opera scrupolosamente secondo i canoni dei secoli bui : atmosfera dark, suggestioni gotiche, eroismo dei sentimenti cupi e sacro mistero della natura. Le esibizioni live sono un concentrato di trasversalità artistica con musicalità rock- elettronica contemporanea mixata a canti gregoriani e brani di musica sacra. In più c'è la suggestione scenica col mimo danzatore che esprime fisicamente le contorsioni dello spirito aiutato da scenografie li luci ed immagini proiettate on stage. Storie di pleniluni e conquiste, di notti magiche e tempestose, di uomini veri che invece del cavallo spronano la chitarra a gesti eroici." (Il Giorno - 04/11/98) Italy

"Ritornano gli ormai leggendari ATARAXIA che riprendono con maestria i tanto cari profumi medievali, che segnarino la fenomenale e maestosa ascesa di questo adorabile terzetto modenese. Un vero e proprio vanto, una formazione di cui il panorama italiano può vantarsi impavidamentee con un pizzico di arroganza...Gli ATARAXIA con questo nuovo disco si confermano come un vero e proprio patrimonio nazionale. Un netto ritorno ai cupi ed affascinanti eoni medievali in cui religiosità e misticismo si fondono come due passionali amanti per donare luce ad un'opera assolutamente evocativa e sognante. Inutile spendere ulteriori complimenti per la notevole e fervida genialità compositiva, inutile continuare ad elogiare quella che è la più grandiosa delle voci femminili in Italia...un disco questo, che dovrebbe essere un vero e proprio compendio una vera e propria imbarazzante lezione..." (Metal Shock - issue 274 November 1998) Italy

"Più di un'istituzione fuori dai nostri confini, gli ATARAXIA hanno sempre rappresentato un esempio di coerenza e spontaneità. Uno dei nomi più conosciuti sia in Italia che all'estero. La loro intensa ed incantevole musica medievale, che si avvale dal vivo di spettacoli multimediali con le esibizioni di un mimo e proiezioni, ha avuto una importanza enorme, cosi' come lo stile vocale di Francesca Nicoli, che ha contrinuito alla creazione di un modello, a cui altre vantanti si sono più o meno volutamente rifatte." (Metal Shock - issue 274 November 1998) Italy

"La musica degli ATARAXIA nasce gentile e malinconica, sussura parole di un tempo che fu e ci lascia la sensazione di aver ricevuto molto di più di note e rime. Il tempo si è fermato a riposare nella musica di ATARAXIA". (Psycho! - issue 21 - November 1998) Italy

"Le musiche degli ATARAXIA nacquero secoli fa sulle piazze dei mercati, nei chiostri dei monasteri, nelle taverne. Oggi la formazione italiana ha soffiato sulla polvere del tempo e ci restituisce la propria versione di quell'era. Se vi siete già avvicinati all'intensa proposta di questo egregio gruppo di statura internazionale saprete già che non vaneggio quando affermo la loro brillante unicità nel coniugare passione e riflessione in un ambito espressivo di grandissimo lignaggio. Gli ATARAXIA, solenni ed ambiziosi, quanto vasta e sfacettata è la loro cultura di base, stanno tracciando un sentiero di ricca e complessa introspezione......una questua interiore senza pace." (Psycho! - issue 21 - November 1998) Italy

"Il nuovo lavoro degli ATARAXIA "Historiae" rappresenta forse il punto più alto della carriera dell'ensemble modenese: la magia e la spiritualità che si respirano nei 9 episodi del disco sono degni dei migliori Dead Can Dance. Tutti i brani sono da menzionare ma la maestosa epicità di "Hydra Hyali", e "Antinea" e la malinconica bellezza di "Scarlet Leaves" tolgono letteralmente il fiato." (Grind Zone - Novemeber 1998) Italy

"Il trio prosgue il suo seducente viaggio nel mondo antico: album più che mai squisito e gentile registrato parte in studio e parte dal vivo nella corte di una antica rocca. Contemporaneamente a questo lavoro il gruppo ha realizzato un superbo mini CD in tiratura limitata ispirato all'omonimo romanzo di Virginia Woolf "Orlando" - questo il titolo del piccolo gioiello-s'impone tra le migliori produzioni dei modenesi, rivelandone l'indole più ricercata e sperimentale." (Il Mucchio Selvaggio - issue 1_7 December 1998) Italy

"ATARAXIA band di culto presso i devoti delle sonorità d'altri tempi, all'insegna del folklore, delle atmosfere medievaleggianti, di sensazioni e tradizioni arcaiche e suggestive. Di ritorno sulle scene con l'avvolgente, ovattato e magnifico nuovo album "Historiae". In grado di fare la differenza anche all'estero e supportati da folte schiere di appassionati, sull'onda dell'entusiasmo generato grazie a una nutrita produzione discografica d'altissima qualità esecutiva ed emozionale, gli emiliani ATARAXIA sono indiscutibilmente da annoverare tra i complessi più all'avanguardia e di nobile blasone, in un contesto come quello in cui da sempre agiscono. Ne è ulteriore testimonianza 'Historiae', settimo e nuovo album per gli ATARAXIA, gelosamente seguiti dalla COLD MEAT INDUSTRY che ne ha fatto uno dei gruppi di punta del proprio rooster, nonostante non provengano dall'area scandinava." (Metal Hammer - issue 12/98) Italy

"...un nuovo cimento degli ATARAXIA pubblicato nel contesto della collana MINIATURE è un mini Cd che esalta l'indole sperimentale del trio modenese. A giudizio di chi scrive si tratta dell'opera più matura ed affascinante dall'epoca de "La Malédiction d'Ondine": cinque composizioni che senza tradire la peculiare attitudine neoclassica della band, prendono le distanze da categorie stilistiche predefinite a favore di un linguaggio assai personale ed esclusivo, caratterizzato da un attento studio dei suoni." (RaRo! - issue 95 December 1998) Italy

" - Restituamo in musica ciò che abbiamo ricevuto nel silenzio - : nel motto degli ATARAXIA si condensa il significato introspettivo di un'esperienza musicale fra le più inconsuete e affascinanti delle scena odierna. Nelle sonorità di questo atipico trio si gusta la dolce fragranza di antichi sapori, "Historiae", il nuovo album del gruppo, è una raccolta di inni del Medioevo musicati con sapienza ed eleganza. Suoni di tempi lontani e tradizioni dimenticate rivivono nell'ammaliante voce di Francesca Nicoli, sviluppando le suggetive atmosfere delle antiche Corti nel momento di massimo splendore. ......garanzia di un meritato successo per artisti che si tengono ai margini della chiasosa ribalta del rock 'di cassetta' ma che già possono vantare un fedele e rispettoso seguito di appassionati di una proposta musicale a rinnovare nel tempo intense emozioni." (Il Quindicinale - issue 21 December '98) Italy

"Os Cavaleiros do Templo".........un concerto assolutamente ineccepibile dal punto di vista tecnico ed esecutivo e magistralmente trascinate, coinvolgente ed evocativo per quel che concerne la teatralità e la spontaneità dei nostri Musicisti Viaggianti...Un concerto interamente innalzato attorno al fascino, ai segreti ed ai misteri dei cavalieri Templari, che gli ATARAXIA hanno trovato nelle immortali pietredelle Cattedrali e nei fantastici paesaggi portoghesi... - Trasformiamo in musica quello che percepiamo nel silenzio - una sorta di stato profetico che si aggiunge ad una passione sincera e profonda che diviene creatività, arte...genio. Immagini bellissime quelle che potete osservare in questa videocassetta, immagini in cui tutto trova significato nel passato, negli oggetti antichi, nelle antiche mobilie, negli abiti, nei simboli...Osserverete, le mani che toccano la roccia antica da cui estrapolano "il sapere" che poi donano in musica ai posteri e a tutti voi..." (Metal Shock - issue 279/January '99) Italy

"Non soltanto un oggetto da collezione, ma anche un'imprescindibile testimonianza della straordinaria levatura del trio modenese." (Raro! - issue January '99) Italy "...grande gratificazione per gli ATARAXIA entrare nel catalogo della Cold Meat Industry, la prestigiosa etichetta svedese a cui si deve l'esplosione della seconda generazione di sperimentatori scandinavi, una delle scene più floride e seguite in materia di questi tempi. ......."Historiae" una raccolta di ballate ...ad attingere dal nobile parimonio Europeo dell'epoca, rinnovato da esecuzioni di enorme suggestione e raccoglimento, potentemente coinvolgenti sotto il profilo emotivo fino al limite dell'insostenible nella temibile "Mundus Furibundus" tratta dai Carmina Burana, che chiude in gloria il compact lasciando un senso di provvida angoscia." (Fare Musica - issue 203 January '99) Italy

"Simphonia Sine Nomine fornisce subito il primo capolavoro, difficile trovare opere prime di tale valore non solo in ambito nostrano ma anche internazionale. La loro non la si può propriamente definire musica gotica, siccome il gruppo non cade negli stereotipi del genere, ma crea una propria dimensione sonora, nella quale è l'emozione a guidare il nostro spirito. Una nota a parte merita la voce di Francesca, dotata di una profondità tale da poter essere paragonata all'inarrivabile Dagmar Krause. Il disco è memorabile per la sua ttitudine a vivere in un medesimo stato d'animo, nel quale apocalissi liriche convivono perfettamente con delicate ballate acustiche dai toni meravigliosamente medievali. La loro interpretazione della musica medievale è al contempo tradizionale e proiettata verso nuovi ed indefinibili orizzonti. Degno di più di una lode è l'operato di Vittorio Vandelli, che attraverso le nitide delicate note della sua chitarra acustica dona a noi pace e riflessione. Sebbene l'impostazione del gruppo sia di matrice classica, ad ogni brano riescono a stupire, grazie a strutture sonore complesse ed 'importanti'. Credo che gli ATARAXIA non rientrino in nessuna particolare 'scena' musicale ma possiedano caratteristiche peculiari unicamente loro. Ogni loro opers è fondamentale per ogni persona dotata di sensibilità e voglia di scoprire suoni al di fuori di ogni contesto musicale e commerciale." (Snort - issue 5 1998) Italy