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Ataraxia in paris
spleen
Siamo musicisti ispirati dalla poesia,
specialmente da quella che trasforma la realtà più
torbida, tormentata, quella dei marginali, dei fenomeni
da baraccone, degli artisti di strada e dei clown in una
sorta di lirica rivelazione. Un anno fa abbiamo deciso di
esplorare un'epoca ed un luogo che ci hanno sempre fortemente
attirato, la Parigi dei cabaret e delle fiere all'aperto
del XIX secolo. Abbiamo deciso di trasformare in musica
l'universo di Atget, un fotografo anomalo perchè
spinto, al contrario dei suoi contemporanei, a rivelare,
attraverso l'obiettivo, il momento e lo stato di grazia
di alcuni luoghi, persone e situazioni fino a quel momento
considerate di scarso interesse. Poi, chi meglio di Baudelaire
aveva ritratto coi suoi versi quel mondo? "Le spleen
de Paris" è stata la nostra guida e alcuni dei
suoi versi sono divenuti i testi delle nostre canzoni.
Abbiamo fatto un'accurata ricerca sul mondo dei cabaret
che animavano le notti di Boulevard de Clichy all'epoca
e ci siamo immersi in un mondo notturno cupo e al contempo
rutilante di colori, un mondo dove la maschera, il teatro,
il lazzo e le lacrime diventavano, ogni sera, la grottesca
rappresentazione della vita. Uomini, cani, profumi, acrobati
decrepiti e incantatrici dagli occhi verdi, venditori di
nuvole, luoghi esotici e paradisiaci prendevano vita tra
le stoffe consunte di un lacero sipario e sulle assi schiodate
di un qualche palco tarlato. Ci siamo immedesimati negli
artisti di quel tempo ed abbiamo scritto una raccolta di
canzoni che avrebbero potuto essere suonate allora, al cabaret
du Ciel piuttosto che alla Taverne des Truands. Grazie a
suoni di bandonéon, musette, tromboni, violini, piatti
e grancassa ed alla voce teatrale e gutturale della nostra
cantante abbiamo cantanto Baudelaire che a sua volta cantava
la Parigi degli artisti diseredati e immaginifici di Monmartre.
D'altra parte non è la prima volta che musichiamo
versi di poeti francesi (Mallarmé, Apollinaire, lo
stesso Baudelaire) o scirivamo testi in francese, coadiuvati
da un nostro stretto colaboratore, Nicolas, che da anni
ci segue e cura insieme a noi la preparazione delle nostre
esibizioni. La performance che proponiamo, a partire dalla
primavera 2006, prevede quattro musicisti e un performer
che danno vita ai grotteschi, amari ed irriverenti versi
di Baudelaire.
"Vous n'avez pas de verres de couleur,
de verres roses, rouges et bleus, de vitres magiques de
paradis? Impudent que vous êtes!" C.B.
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Francesca Nicoli
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vocals
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Vittorio
Vandelli
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guitar and
bass-guitar
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Giovanni
Pagliari
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keyboards (accordeon,
piano,
strings, barrel organ)
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Riccardo
Spaggiari
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percussions
(big-drum and cymbal,
cayon, tamburello, bells)
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Livio
Bedeschi
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performer
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