Sapere che gli Ataraxia sarebbero venuti nella dimentica Torino non e' notizia di tutti i giorni, anzi, un vero e proprio evento, visto che quest'anno la nostra amata citta' e' stata bellamente ignorata da gruppi e gestori di locali, che hanno costretto noi metallari [e non solo metallari] ad emigrare verso est per godere delle prestazioni dei nostri eroi.
Lo SHOCK CLUB sembra voler invertire questa tendenza, offrendoci per una sera gli Ataraxia, un gruppo per cui noi tutti dovremmo andare fieri nel mondo.

Quando i quattro intonano le note di "Azar" il tempo sembra fermarsi, si viene catapultati in un'altra dimensione dove tutto sembra perfetto, incantato.
Per un attimo tutti i problemi svaniscono, la magia sembra poter durare per sempre, tanto grande e' la passione che gli Ataraxia riescono a trasmettere. Una passione che trasforma i musicisti stessi in attori, impegnati anima e corpo ad interpretare il loro ruolo.
In alcuni momenti questa "trance" li fa apparire assenti, quasi estranei al nostro tempo, ma maledettamente evocativi. Non si puo' fare altro che lasciarsi trasportare dalle loro note, sperando, ingenuamente, che possa durare per sempre.
Vengono proposte soprattutto le canzoni del nuovissimo studio album "Saphir", tra le quali spiccano la gia' citata "Azar", "A green for her voice", "D'arc et d'harpe" e "Outremer", senza tralasciare capolavori del passato come "Encrucijada", "Etretat" o "Tu es la force du silence".
Uno spettacolo che difficilmente sara' dimenticato dai fortunati presenti, ma che purtroppo non puo' durare all'infinito, e cosi' tra gli applausi scroscianti del pubblico, il sipario si chiude, e mestamente ritorniamo alla nostra vita di sempre.