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ATARAXIA
Des
paroles blanches Arkadyss
2003
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1. |
ETREAT |
6’54” |
2. |
VEULES LES ROSES |
7’03” |
3. |
HOVERING (PART 1, PART 2) |
7’50” |
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Ataraxia:
- Francesca Nicoli: voce
- Vittorio Vandelli: chitarra classica, synth guitar,
basso
- Giovanni Pagliari: tastiere
- Francesco Bianconi: flauto traverso, clarinetto |
Parole
bianche, come pensieri lanciati oltre il rarefarsi del
vento e mai ritornati indietro. Parole rincorse, parole
lasciate salpare e cercate per lunghi anni, ritrovate
in altri luoghi, mutate, fuggenti. “Des paroles blanches”
è questo, la lotta impari tra un mare severo e sconfinato.
La fragilità dei desideri umani.
Gli Ataraxia si riaffacciano sul mercato discografico
con un lavoro limpido e impeccabile, che la durata ridotta
propria dell’EP non tende a sminuire, anzi ne rafforza
il messaggio, comprimendone la portata.
Un disco color alabastro, d’avorio come l’orizzonte della
costa normanna raffigurato in copertina, sul filo del
quale la musica della formazione modenese tende a spingersi
fiera e solitaria.
Anche in questo caso siamo nei territori eterei di una
musica non vuole cadere in classificazioni di sorta, librandosi
da subito lontano.
Il soffio di una brezza costiera e il suono lontano delle
onde dominano per tutta la sua durata l’ascolto, acquisendo
la forma ora di un arpeggio di chitarra classica, ora
di un respiro, ora di un flauto traverso. “Etreat” si
avvolge su sé stessa ridistendendosi poco dopo come una
onda rigeneratrice lungo il limitare della costa, narrando
di sofferenza e di espiazione mentre sullo sfondo un paesaggio
marino richiama nella spira di ricordi taciuti e nascosti.
La successiva “Veules les roses“, è un omaggio alla purezza
della natura, dal quale la voce di Francesca Nicoli tende
a ritrarsi sempre più per pudore, sfumando poco a poco
e lasciando posto al bell’accostamento di clarinetto alle
tastiere.
La suite conclusiva, il cui testo è liberamente ispirato
ad una composizione di Saffo, è una avvolgente e rigenerante
sinfonia di sensazioni, che avvalendosi nella sua prima
parte di un canto dilatato ed evocativo apre la strada
ad un dialogo successivo tra l’elemento marino (le onde),
quello umano (i versi declamati con voluttà) e quello
simbolico della simbiosi tra essere e desiderio, in un
vortice crescente di richiamo all’amore fisico e alla
comunione purificatrice con la natura.
Un piccolo, grande miracolo di espressività. Ecco cosa
rappresenta ogni volta l’incontro con un lavoro degli
Ataraxia, un nome che sa garantire nel tempo la qualità
di una ricerca espressiva autentica, che è il piacere
primo del fare musica.
Discografia:
- Des Paroles Blanches (EP, 2003)
- Mon Seul Désir (2002)
- A Calliope... Collection (Raccolta, 2001)
- Sueños (2001)
- Lost Atlantis (1999)
- Historiae (1998)
- Orlando (EP, 1998)
- Concerto n. 6 : A Baroque Plaisanterie (1996)
- Il Fantasma dell'Opera (1996)
- The Moon Sang On The April Chair (1995)
- La Malèdiction d'Ondine (1995)
- Ad perpetuam Rei Memoriam (1994)
- Simphonia Sine Nomine (1994) |
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