Dopo
il definitivo ritorno sulle scene con il precedente "Lost Atlantis",
uscito per la Cruel Moon, sub label folk della Cold Meat Industry,
era logica l'attesa per sapere come sarebbe stato il successore.
"Suenos" è uno dei più bei dischi degli Ataraxia. I primi cinque
pezzi, severi e pensosi, sono immersi nel medioevo ed in atmosfere
orientali ed, in particolare, mi sono piaciute le intense e
liriche "Saderaladon" e "Belle Jolande" . Una liricità di espressione
che si riscontra anche quando si entra in territori sinfonici
ed arrivano splendidi pezzi come "Mnemosine". E' un lavoro ricco
di sottili sfumature, che, se ascoltato ad occhi chiusi, è in
grado di penetrare la vostra mente. Ci sono anche delle belle
novità: una è, senz'altro, l'introduzione di vere percussioni,
con l'entrata del bravissimo Francesco Banchini dei GOR (era
ora che si togliesse quella poco azzeccata drum machine); l'altra
è l'ingresso di una flautista, che arricchisce le composizioni
con le sue note. Adesso sarebbe il caso di sviluppare un po'
di più il minimalismo delle tastiere e saremmo apposto. E' un'opera
imponente, matura, a suo modo dinamica, molto ben rifinita,
una di quelle che meglio esprimono la bravura di questa band.
Ascoltatela.
Laura
Archini |