Recensioni, Gennaio 2000

 


Ataraxia: Lost Atlantis (CD — Cold Meat Industry). Dopo tre anni di lavoro, innumerevoli rinvii e diversi cambi di etichetta, finalmente vede la luce Lost Atlantis, un’opera annunciata e poi prorogata tante volte da far pensare a un disco maledetto. Tanta attesa comunque è stata ben ripagata da quest’opera complessa e ambiziosa: tradurre in note la leggenda di Atlantide. Gli Ataraxia sono andati filologicamente alla ricerca delle fonti antiche e delle credenze di culture arcaiche che riportano la leggenda del continente sommerso. Hanno personalmente visitato i siti archeologici della Grecia e della Licia alla ricerca di tracce ed evidenze. Queste suggestioni sono state poi tradotte in musica e versi nell’opera che, grazie alla Cold Meat Industry, è ora disponibile in CD. La leggenda narra che la razza di Atlantide venne distrutta in seguito ad un’efferatissima guerra: gli 11 brani qui presenti traducono la tragicità di questi eventi, ma soprattutto lo struggente senso di malinconia della perdita, della scomparsa. Le melodie e gli arrangiamenti sono essenziali, seppur molto curati, privi di barocchismi e di qualsiasi grandiosità. Sono brani intimi, in cui spesso la voce si riduce ad un sussurro: le melodie sono delicate ed evanescenti, traslucide come colori sull’acqua. Talvolta la "forma canzone" viene abbandonata per creare composizioni più aperte, "sperimentali", in cui abbondano effetti che donano agli strumenti una strana risonanza, come se i suoni provenissero da sotto le onde: è il caso di "Dolphins" e della splendida "Fountains", a cui noi di Ver Sacrum siamo particolarmente legati, visto che una sua prima versione era presente nella nostra compilation Tenebrae del 1994 (realizzata insieme ad Apathya e Neogothic). Fra i brani migliori segnalo "Mu-Land", la solenne e marziale title-track e la splendida "Oduarpa", un brano eseguito spesso dal vivo. Spiace invece parlare male di "Aperlae", un lunghissimo pezzo forse un po’ troppo autocelebrativo, che finisce per essere noioso con il suo ripetersi per oltre 11 minuti della stessa melodia e di un vocalizzo un po’ troppo forzato: un piccolo neo per un’opera altrimenti soprannaturalmente perfetta. Contatti: Home page http://www.ataraxia.net, Informazioni su Lost Atlantis http://perso.normandnet.fr/nicolar/lostat.htm. (Christian Dex)

 


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