Tornano ad esibirsi nel loro teatrino e dopo ben vent'anni di attività la band dimostra ancora una maledetta voglia di fare ed una arcana magia che sa di sublime. Quest'ultima fatica ha antichi sapori e rievoca inesorabilmente alla mente banshee decadenti dal sapore cabarettistico. Il loro tessuto è raffinato e ricamato da una spettrale poesia incisa a fuoco nelle note da funerei e sarcastici lamenti. Il lavoro a tratti ha sapore horror "ottantiano" ed assume contorni di vecchi Luna Park ormai dimenticati dai bambini .. ove il silenzio è interrotto solamente da canti troppo onirici per essere ascoltati. La Band prende per mano le note come l'oscura signora che sta per strappare l'anima ad un mortale e la voce di Francesca è una cantilena che danza e cadenza questi secondi fatti d'eterno. Le sue tonalità appaiono più torbide e malinconiche e raggiungono il delirio più assoluto in “Ou vont les Chiens ?”. Quest'ultima pare infestata da grotteschi spiriti che vomitano malinconia e paura ma che allo stesso tempo spinge alla danza in un mondo fatto di sorrisi di Clown arcani e sarcastici. Un disco sicuramente unusuale per la band Modenese che va accolto nel suo insieme ed in tutte le sue varipinte tonalità . Non starò qui a fare un Track By Track .. perchè personalmente ritengo che questo Paris Spleen vada oltre l'umana immaginazione e descrizione ... nel suo decadentismo e nella sua anima nera mi sono perso ... ora cerco la via della redensione anche se saprò trovare prima la strada della dannazione. Voto 9/10