Non mi sono ancora ripreso
dall'uscita del bellissimo split con gli Autunna
Et Sa Rose, e dal lavoro solista di Vittorio,
che il nostro quartetto emiliano torna alla ribalta
con questa "Arcana Eco", annunciato ormai da un
anno e più volte rimandato. Quello che abbiamo
davanti, non è un semplice cd, ma l'intera storia,
vita ed arte degli Ataraxia, un piccolo forziere
contenente un cd della durata di 35 minuti ed
un meraviglioso libro a colori di circa 160 pagine,
contenente le incredibili foto di Livio Bedeschi,
fotografo, da tempo immemore al seguito della
band, le riflessioni di Ferruccio Filippi, giornalista
musicale, profondo conoscitore del gruppo, le
poesie di Francesca e per concludere, una bellissima
intervista alla band. Di fronte a questo enorme
sforzo editoriale, la musica tende a rimanere
in secondo piano, ma anche nel fronte musicale
i nostri non si sono risparmiati, regalandoci
ben cinque inediti, e due rivisitazioni di vecchi
brani, e che brani!! Il primo è "Astimelusa",
uno dei miei brani preferiti di "La Malediction
d'Ondine", rifatta in una versione più leggera
e delicata rispetto all'originale, e "Nossa Senhora
Dos Anjos", apparsa come inedito live nel cofanetto
"Os Cavaleiros Do Templo", ripoprosta come studio
version. Passiamo ora a parlare dei cinque inediti
presenti; "Cobalt" è ispirata liberamente ad alcuni
versi di Saffo, la poetessa greca grande fonte
di ispirazione per le liriche di Francesca, e
musicalmente segue le ultime produzione del gruppo.
Suoni malinconici di tastiera, un delicato tappeto
di chitarra e percussioni, accompagnano gli intrecci
vocali di Francesca. "Mirsilo" è anch'esso basato
su un testo di Saffo, la musica assomiglia invece
ad alcune cose dei Death In June, con uno stile
molto dark-wave. Davvero emozionante la prova
di Francesca e molto bello l'intreccio chitarristico
di Vittorio, che rendono questo pezzo uno dei
migliori di questo lavoro. "Fire In The Wood"
è invece un brano spagnoleggiante che esalta la
tecnica chitarristica di Vittorio. Si continua
con "De Poutre Et D'Argent", un brano che sarebbe
stato benissimo su "Concerto N°6", a causa delle
sue melodie barocche. Onestamente, la ritengo
la track meno riuscita del lavoro, forse per la
sua eccessiva ricercatezza stilistica. Si chiude
con "The Island Of Docteur Moreau", un brano oscuro,
dove Francesca si lancia in vocalizzi davvero
assurdi, dando al pezzo un atmosfera notturna
ed inquietante, davvero interessante. Chiude qui
la parte musicale, per quanto riguardo il libro,
dico solo che chi ama o comunque segue il gruppo,
DEVE assolutamente leggerlo, per me è stata una
esperienza quasi mistica. Non so che altro dire,
se non di sbrigarsi a rimediarlo dato che è limitato
a qualche migliaio di copie, sia in italiano che
in lingua inglese.
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