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-- VITTORIO VANDELLI / A DAY OF WARM RAIN IN HEAVEN --

Dopo aver dedicato gli ultimi dieci anni al progetto musicale Ataraxia da lui stesso fondato, Vittorio Vandelli si concede la prova da solista facendo uscire questo intenso album intitolato "A Day of warm Rain in Heaven". Prodotto dalla label portoghese Equilibrium Music, il cd si presenta come un concept ispirato al poema "The Rhyme of the Ancient Mariner" composto da Samuel Taylor Coleridge nel 1798, di cui riprende e rielabora in note il tema del viaggio per mare come riflesso materiale e terreno del vero viaggio, quello spirituale, che si intraprende per ritrovare se stessi - argomento questo già affrontato dagli stessi Ataraxia in loro precedenti lavori come per esempio "Lost Atlantis" o "Sueños".
Quindici tracce, di cui quattro strumentali; un’ora di musica preziosa ed evocativa, in cui le melodie malinconiche e ammantate di misticismo di Vittorio sono impreziosite dalla straordinaria voce di Francesca Nicoli - anche lei presa in prestito dagli Ataraxia. Quindi molti punti in comune con le sonorità medievali e neoclassiche del trio modenese autore del recente "Saphir", ma anche sostanziali differenze: infatti in questo album la componente elettronica è sicuramente più presente, così momenti acustici ed arpeggi chitarristici che richiamano il fado portoghese, si sovrappongono a tappeti elettronici che talvolta disegnano una fisionomia neofolk e industriale dei pezzi, come nel caso di "A sadder and a wiser man". Tra le canzoni che ho più apprezzato, le due tracce che segnano i passaggi musicalmente più gotici, ovvero la sinfonica "Farewell, farewell, thou wedding-guest" e la stupenda "I killed the albatross".
-|-|-» Richiami etnici e atmosfere oniriche, magistralmente miscelati ad evocare immagini mentali di profonda suggestione e bellezza, convivono in un album che dilata verso nuove direzioni il repertorio compositivo a cui Vandelli ci aveva abituati nel suo progetto più conosciuto e importante. La classe non è acqua e questo disco ne è una prova.

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