Un nuovo viaggio
mistico e spirituale alla scoperta della bellezza dei
giardini è quanto proposto dai nostrani Ataraxia in
questo nuovo lavoro intitolato Saphir. I giardini vengono
visti come l'incontro tra l'uomo e la natura, luoghi
dove l'artefatto e le bellezze naturali si coniugano
per dare origine ad una rappresentazione perfetta delle
forze naturali, aria, acqua e terra. Per poter descrivere
la bellezza e le varietà di questi posti, gli Ataraxia
utilizzano diverse influenze musicale da inglobare nella
loro musica cosiccome l'utilizzo di ben quattro lingue
diverse nella scrittura dei testi. Andiamo perciò da
un brano etereo e sognante come Outremer, dotato di
un testo che definire poetico è riduttivo,a brani +
movimentati come Jardin de Lune, influenzato dal flamenco,
oppure una riscoperta di suoni più barocchi e gotici,usati
nei lavori La Malediction d'Ondine o Concerto N°6, come
nel brano The Gentle Sleep, ispirato ad un'epitaffio
trovato in un cimitero inglese. Insomma un lavoro a
trecentosessanta gradi come i nostri ci hanno abituato
da sempre ma nel quale domina una voglia di intimità
e ricerca interiore. Straordinaria la prova dei musicisti
ma vorrei menzionare il lavoro del nuovo arrivato Riccardo
Spaggiari, che si occupa di percussioni e strumenti
vari, in sostituzione di Francesco "Gor" Banchini. Un
elemento che, non partecipando alla composizione dei
brani, contribuisce a dare agli stessi una maggiore
profondità tramite l'utilizzo di percussioni dai nomi
più disparati. Francesca si conferma ancora una volta
una cantante con la c maiuscola oltre che una poetessa
dotata di una grande sensibilità. Concludo ringraziando
gli Ataraxia per averci nuovamente regalato un altro
gioiello sonoro e dando loro l'augurio di poter continuare
il loro viaggio musicale verso lidi ignoti ed affascinanti...Fossimo
solo gabbiani di primavera invece che povera ciurma
che danza alla deriva...
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