9/10
“A
day of warm rain in heaven” è il primo album solista di Vittorio
Vandelli, chitarrista e membro fondatore degli Ataraxia, per molti il
più importante gruppo ethereal-dark italiano.
Il soggetto ispirativo
di questo album è tratto dalla più famosa opera di Samuel Taylor
Coleridge, “The rhyme of the ancient mariner”, scritta nel 1798.
Come
il grande autore inglese, Vittorio Vandelli, nel suo album, mostra la
medesima attrazione per l’essenza misteriosa dell’immaginazione e del
sogno e per il percorso creativo della vita, attraverso istantanee
personali ed emozioni quotidiane.
Sin dalle prime due tracce,
“Farewell farewell, thou wedding-guest” e “Beneath the lighting and the
moon”, è evidente come il sound di quest’album si differenzi dalle
ultime releases degli Ataraxia: tappeti elettronici di sottofondo creano
un vortice che ci accoglie all’ascolto e ci stringe in una dimensione
viatica, vero e proprio filo conduttore dell’intero cd. Il loro appeal
oscuro, enigmatico e profondamente onirico ci riporta la mente a “Into
the labyrinth” dei Dead Can Dance, con inserti di chitarra - a volte
ritmici ad accompagnare il recitato di Francesca Nicoli (voce degli
Ataraxia, special guest in questo lavoro di Vittorio Vandelli), a volte
melodici con un leggero pizzicato tra gocce di pioggia e ambient noices
- che materializzano “immagini” musicali intime e profonde.
Seguono
alcuni brani, che più degli altri si rifanno invece alle sonorità di
Saphir, ultimo album degli Ataraxia, con una viva matrice etnica, tra
fado malinconico alla Madredeus e tango ipnotico, aggraziato, in “My
heart as dry as dust”, da un dolce suono di musette che ci conduce verso
ambientazioni parigine.
La title track “A day of warm rain in heaven”
è bellissima nel suo incedere progressivo, con una compresenza
equilibrata di suoni elettronici ed elettro-acustici e con il canto di
Francesca Nicoli che vola, assieme all’ensemble di strings e ad una
sognante chitarra elettrica, in un ritornello arioso e infinito, come
volo planato d’un’aquila reale sulle cime innevate.
I sussurri di
“Whispers over the sea” ci abbracciano suadenti come intensi profumi in
una fresca notte d’estate, prima che i rumori di una domenica di festa,
in “The death-fire danced at night”, ci risvegliano dal torpore in cui
eravamo assopiti.
“I killed the albatross” è un altro momento
ispirato di questo cd, che continua a procedere sempre coerente con sé
stesso come una lunga colonna sonora. Il brano in questione è epico,
oscuro, con uno stile vagamente Pink Floyd specie nell’esecuzione del
bel passo di chitarra elettrica.
Alla traccia n°14 esordisce invece
un brano in 3 tempi, “Singeth a quiet tune”, che ci sorprende per la sua
originalità nella consecutio delle tracce. Sembra di ascoltare le
tipiche melodie leggere e sinuose di Nicola Piovani, con Francesca
Nicoli che “annuncia” a mo’ di propaganda circense uno spettacolo
ideale, che probabilmente, nelle intenzioni dell’autore, non è altro che
il grande circo della vita.
Con questo album Vittorio Vandelli ci fa
partecipi di un suo viaggio interiore, pieno di sogni ed emozioni, in
cui l’animo umano, esposto alle quotidiane peregrinazioni, è sempre alla
ricerca dell’equilibrio ideale.
Libero Volpe
18/11/04
Genere : Ambient - Medieval
Tracklist
[01] Farewell farewell, thou wedding-guest
[02] Beneath the
lighting and the moon
[03] My heart as dry as dust
[04] The ocean
green
[05] A sadder and a wiser man
[06] The bay is white in
silent light
[07] The curse in a dead man's eye
[08] A day of warm
rain in heaven
[09] Whispers o'er the sea
[10] The death-fire
danced at night
[11] I killed the albatross
[12] For the sky and
the sea and the sea and the sky !
[13] The moment I could
pray
[14] Singeth a quiet tune
[15] Sails in the sun
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Sito Web Vittorio
Vandelli (Ataraxia), Equilibrium
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