Nuovo lavoro per gli Ataraxia,
opera che prende spunto dalla filosofia celata in ogni giardino.
Il giardino come porta verso altri mondi, come luogo dell’anima
e sacrario per la meditazione, i giardini di Babilonia e quelli
arabi, i giardini inglesi e quelli zen. Un luogo immaginario in
cui si incontrano e fondono culture e musiche diverse, tutte legate
dall’amore degli Ataraxia per la bella musica, quella aulica che
si rende etere ed imita il canto degli angeli, sussurra all’anima
e rende protagonista la voce di Francesca Nicoli, una di quelle
voci che non possono non far innamorare. I suoni che vengono ad
incastonarsi in queste tracce sono i più vari, si va dagli arpeggi
medievali, alle melodie mediorientali, dalle partiture ad ampio
respiro alla tenue brezza del sospiro, tutto a tratteggiare un
quadro di incredibile poesia sonora, tanto delicato quanto capace
di parlare il linguaggio delle emozioni in una continua ricerca
della perfezione fatta note. Forse è proprio questa tensione alla
perfezione ed alla scoperta del suono bello, questa algida “alterità”
dal nostro mondo così imperfetto, a far apparire la musica di
questo disco così ammaliante ma anche così distaccata dalle nostre
piccole passioni, dai nostri fardelli quotidiani, dal nostro sudore
di uomini mortali. Se una critica può essere mossa al gruppo,
essa risiede proprio nel rischio che questi musicisti lascino
indietro l’ascoltatore, fermo a guardare attonito intorno a sé
incapace di lasciarsi andare a sogni ormai dimenticati per sempre,
uccisi dalle brutture del mondo moderno. Un disco che rischia
di sembrare distante ma che, al contempo, conferma una band italiana
di cui essere orgogliosi.
Il suono dei giardini
09-04-2004
Michele -Xyphias- Giorgi
[ Vota
l'album / Scrivi un commento ]
[ Torna
Indice Recensioni | Torna indietro ]
|
|
Voto: 70
Voto utenti: 0.0
|